(ANSA) - ROMA, 22 FEB - "Per contrastare l'accentuarsi dei
fenomeni a seguito della crisi climatica ed aumentare la
resilienza dei territori, è necessario creare fasce boscate
nelle aree pedecollinari, utili a consolidare il territorio,
limitando il rischio che episodi di dissesto abbiano conseguenze
drammatiche per le comunità". E' la proposta di Francesco
Vincenzi, presidente dell'Associazione nazionale dei consorzi
per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue
(Anbi), intervenuto ad un confronto promosso dal Partito
Democratico sulle migliorie da apportare al Piano Nazionale di
Rilancio e Resilienza. Nel presentare e commentare lo stato
delle cose Anbi in particolare "ribadisce la necessità di
riallocare, nel P.n.r.r., il miliardo destinato alla
forestazione e poi cancellato" e "analogamente chiede il
ripristino del miliardo oggi dimezzato e destinato alla
digitalizzazione della rete idraulica". L'associazione
sottolinea e rileva inoltre nello specifico che "abbandono del
territorio, cementificazione e cambiamenti climatici accentuano
le fragilità del territorio italiano, incrementando il pericolo
di frane, che ha ormai superato il numero di 620.000,
interessando un'area di 23.700 chilometri quadrati pari al 7,9%
della superficie nazionale, concentrato soprattutto al Centro
Nord, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Liguria Lombardia".
Aggiunge che "analogamente le aree a pericolosità idraulica
elevata interessano 12.405 chilometri quadrati, pari al 4,1%
dell'Italia". Sostiene infine che "secondo i dati dell'Istituto
Superiore Protezione Ricerca Ambientale, in aree a rischio
vivono oltre 3 milioni di famiglie, suddivisi in circa 2 milioni
di edifici, vi sorgono circa 680.000 attività economiche con
oltre 2.500.000 addetti". (ANSA).
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