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Abruzzo sempre più verde, lupi e caprioli in città

Anche avvistamenti di gru. Mareggiate,morti delfini e tartarughe

Redazione ANSA PESCARA

Nel pieno della 'zona rossa' a causa dell'emergenza coronavirus, l'Abruzzo è sempre più 'regione verde' sul fronte naturalistico. Dai caprioli 'a spasso' per Pescara ai lupi avvistati intorno a Chieti fino alle centinaia di gru che sorvolano la Val di Sangro, nel Chietino, tante le segnalazioni delle ultime ore, con video e foto che diventano virali sui social. Non mancano, però, notizie più tristi. A causa del maltempo e delle mareggiate delle ultime ore, nove esemplari fra tartarughe e delfini sono stati trovati senza vita sulle spiagge. A Pescara la presenza di uno o più caprioli, tra ieri e oggi, è stata segnalata in diverse zone della città. C'è anche un video che sta facendo il giro dei social: un ungulato corre sul marciapiede della riviera, attraversa la strada e si dirige verso un'area verde. In un caso, uno dei caprioli è finito tra una siepe e una recinzione ed è rimasto incastrato.

I Carabinieri Forestali di Pescara, insieme a personale veterinario, lo hanno lievemente sedato e trasportato nell'entroterra, dove poi è stato liberato, in buone condizioni di salute. Tra le cause che spingono gli ungulati a muoversi fino alle città potrebbero esserci freddo e maltempo. A Chieti sono stati avvistati lupi nei canaloni che scendono dalla collina verso il fiume Pescara. Il Wwf Chieti-Pescara ha raccolto una serie di segnalazioni. "È confortante notare - afferma la presidente del Wwf Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco - che i commenti che accompagnano le immagini sono al momento tutti estremamente corretti: in tanti sottolineano giustamente che un lupo è meno pericoloso, per l'uomo, di un cane di grossa taglia e che la sua presenza rappresenta l'unico sistema di controllo veramente efficace della popolazione di cinghiali'.

In Val di Sangro centinaia di gru sorvolano la zona. Lo segnala la Stazione ornitologica abruzzese (Soa) onlus. "Con l'arrivo del primo freddo - dice l'associazione ambientalista - puntuali arrivano in Abruzzo le gru dal nord-est del continente europeo. Sorvolano la regione sostando per qualche ora per poi riprendere il viaggio verso i quartieri di svernamento. Negli ultimi anni le osservazioni sono sempre più frequenti, anche di stormi di centinaia di individui".

I venti di burrasca delle ultime ore, infine, hanno causato forti mareggiate con conseguenti molteplici spiaggiamenti di delfini e tartarughe sulla costa abruzzese. Nove, in tutto, gli animali deceduti: due tursiopi e sette Caretta caretta. Dalle prime ore del mattino, i volontari del Centro Studi Cetacei sono impegnati per i rilievi. Il fenomeno ha riguardato le coste delle province di Pescara, Chieti e Teramo. Due tartarughe vive ed estremamente debilitate sono state recuperate a Giulianova (Teramo) e trasferite nel Centro recupero tartarughe marine "L.

Cagnolaro" di Pescara. (ANSA).

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