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Foreste, per ong nuova strategia nazionale è fallimentare

"Ennesima occasione persa per rivedere un sistema allo sbando"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 24 GIU - La nuova Strategia Forestale Nazionale "è l'ennesima occasione persa per rivedere un sistema allo sbando" affermano il Gruppo Unitario per le Foreste Italiane (Gufi), l'Unione sindacati di Base (Usb) assieme a numerose altre associazioni ambientaliste fra cui Italia Nostra.

Nel ricordare che è stata presentata la bozza della nuova Strategia (Sfn) per i prossimi 20 anni, su cui si è appena conclusa la consultazione pubblica, le associazioni sottolineano che ne hanno bocciato l'impianto e mandato al Ministero delle Politiche agricole alcune osservazioni. In particolare, spiegano in una nota congiunta, "nella Strategia prevale un indirizzo economico di sfruttamento estrattivo delle risorse (in particolare per la fornitura di biomassa per il settore energetico), trattando le foreste come infrastrutture produttive", con "un alto impatto ambientale", le cui "conseguenze sono la riduzione della biodiversità e un maggiore rischio idrogeologico"; poi "non c'è la ricerca di un equilibrio fra produzione e tutela delle foreste" e ancora "l'effettiva partecipazione è impedita in quanto la proposta di Sfn non indica in modo chiaro e trasparente i propri presupposti e le sue reali priorità"; infine "mancano dati certi sulla reale consistenza del patrimonio forestale nazionale, sull'entità delle utilizzazioni e sul loro andamento nell'ultimo decennio, senza i quali una programmazione forestale perde di senso. Il Green Deal Europeo viene ignorato". Per cui, "il documento appare prematuro e la consultazione pubblica dovrà essere riproposta", aggiungono.

Nel rilevare anche un "caos normativo" e una "anarchia regionale" le associazioni ritengono che la gestione del patrimonio forestale pubblico e dei boschi privati "abbandonati", degli alvei dei fiumi, delle aree in dissesto idrogeologico e dell'antincendio boschivo "deve essere affidata ad agenzie multiservizi regionali pubbliche, dotate di strutture tecniche adeguate, che devono operare attraverso una programmazione annuale". L'incremento continuo di incendi, frane e alluvioni - concludono - sono una prova evidente dei cambiamenti climatici in atto e richiedono l'adozione di scelte coraggiose e non più procrastinabili". (ANSA).

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