Il pino o il leccio, l'alloro o l'olmo, da oggi riconoscerli tra le 1649 entità di piante spontanee che la Città Eterna conserva gelosamente diventa un gioco da ragazzi. Nasce 'KeyToNature', la App per 'esplorare e valorizzare' il patrimonio vegetale di Roma. La App della Guida interattiva alla flora della Capitale che già dispone di un portale online, nata da un progetto dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL e di 'Zètema', finanziato dal Ministero Istruzione Università e Ricerca e dalla Joint Research Unit di LifeWatch Italia, è stata presentata questa mattina a Roma presso le Scuderie Vecchie di Villa Torlonia. La App permette di identificare le piante, tramite caratteristiche illustrate da 150mila immagini, su tutto il territorio del Comune di Roma esteso su un'area di 1287 Kmq. "Ci sono 2 interfacce di interrogazione - spiega il creatore della guida, Pier Luigi Nimis dell'Università di Trieste - : la prima, a scelta multipla, permette di specificare caratteri relativi all'habitus, alle foglie o ai fiori con accesso ad una galleria fotografica di piante con i caratteri specificati. Se non riconosciamo la pianta, la seconda interfaccia ci guida con altre foto fino alla specie cercata".
La Guida è disponibile online sul sito http://dryades.units.it/Roma. Per la versione mobile è possibile collegarsi a GooglePlay o AppleStore.
Carlo Blasi, ecologo vegetale dell'Università 'La Sapienza' ricorda che "la flora di Roma ha due fattori: storico, per le dominazioni straniere, come per gli olmi francesi; naturale, perché con i sette colli e il mare si creano ambienti ottimi per specie diverse, come Castelporziano, scrigno di biodiversità o il Parco dell'Appia".
"Si devono sensibilizzare i giovani alla scienza - conclude Emilia Chiancone, presidente Accademia Nazionale delle Scienze - e questo strumento è ideale; solo grazie alla conoscenza dell'ambiente si può conservare la biodiversità".