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Auto elettrica, 1 italiano su 3 interessato se incentivi

Ricerca, italiani chiedono ricarica costi meno

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Un italiano su 3 comprerebbe un'auto elettrica se la ricarica costasse meno e se ci fossero incentivi fiscali. E' quanto emerge da un sondaggio di Lorien Consulting per Legambiente, presentato venerdì a Roma insieme al rapporto della ong ambientalista sulla Green Mobility.

Il 33% del campione acquisterebbe un'auto elettrica se costasse meno la ricarica, il 29% se ci fossero degli incentivi fiscali per almeno il 15 - 20% del valore. Il 23% sceglierebbe l'elettrico se fosse più facile trovare punti di rifornimento in città e fuori, il 21% se fosse possibile ricaricare a casa. La maggiore durata della carica spingerebbe all'acquisto il 25%, le migliori performance il 14% e la versione elettrica del modello preferito il 9%.

Calano mezzi pubblici, sale car sharing. L'uso dei mezzi pubblici in Italia è calato del 12% negli ultimi 6 mesi (li hanno usati solo il 52% dei cittadini), mentre quello dei mezzi privati a motore (auto, moto e scooter) è salito del 2% (li ha usati l'89% della popolazione). I dati emergono da un sondaggio della Lorien Consulting per Legambiente, presentato venerdì a Roma insieme al rapporto della ong sulla Green mobility. Cresce la sharing mobility: negli ultimi sei mesi il 13% degli italiani ha usato un'auto condivisa, il 3% in più rispetto al semestre precedente. Il 12% degli italiani usa solo il car sharing per guidare un'auto. Usa la bicicletta il 28% degli italiani: il numero è calato del 4% rispetto al semestre precedente, ma questo secondo i rilevatori è dovuto al minor utilizzo durante la stagione fredda. E' calato del 2% l'utilizzo dei taxi e dei noleggi, usati dal 17% della popolazione.

Legambiente, le ricette per la mobilità verde. Auto private elettriche, sistemi di sharing mobility sempre più articolati e semplici da usare, mezzi pubblici con corsie riservate, con tempi affidabili e aggiornamenti sugli smartphone, strade e piazze libere dalle auto e quindi sicure per gli spostamenti a piedi e in bicicletta, ma anche per ripiantare alberi. Sono alcuni dei punti del rapporto "Green Mobility" di Legambiente, curato da Andrea Poggio e presentato stamani con un convegno a Roma. Per l'occasione, la ditta di sondaggi Lorien Consulting ha condotto per Legambiente, la terza rilevazione semestrale del proprio Osservatorio sulla Mobilità nuova e sostenibile. Ne emerge che gli italiani sono divisi sui provvedimenti da attuare per limitare il problema dell'inquinamento: il 46% è preoccupato al punto di chiedere maggiori limitazioni alla vendita e alla circolazione di mezzi inquinanti, il 48% considera invece inutili ulteriori limitazioni. Il 17% degli italiani dichiara agli intervistatori di conoscere e di aver tenuto in considerazione anche le posizioni in tema ambientale espresse dal proprio partito per scelta di voto. Nell'ultimo semestre cala del 12% l'uso quotidiano dei mezzi pubblici (utilizzati dal 52% dei cittadini), aumenta del 3% la sharing mobility (la usa il 13% degli italiani). L'auto privata fa ancora la parte del leone, usata dall'89% della popolazione (+2% nel semestre). "In un paese con 38 milioni di auto private, neanche 100 mila autobus e 6 mila auto in car sharing, la notizia è la crescita della sharing mobility", commenta l'autore del rapporto, Andrea Poggio. A suo avviso "anche l'Europa dovrebbe introdurre 'quote obbligatorie' di mercato di veicoli elettrici, come fanno la Cina, la California e altri dieci Stati USA". Legambiente chiede all'Europa e all'Italia quote progressivamente crescenti di ZEV (veicoli a zero emissioni), sino al 100% dopo il 2030. Accompagnate da divieti di circolazione sempre più severi per i veicoli a combustione nei centri città (Firenze da 2020, Roma dal 2024) e poi in tutte le aree urbana inquinate (Milano dal 2015). Divieto di circolazione di tutte le auto a combustione al 2040, dieci anni dopo l'ultima vendita di auto nuove a combustione.

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