Quotidiano Energia - Il Governo studia almeno cinque misure per arrivare a “una drastica semplificazione” sulle Fer. Un “salto verde”, come lo definisce il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, in audizione davanti alla Commissione parlamentare per la semplificazione.
Il ministro nella propria relazione ribadisce l’arrivo di un prossimo “decreto energia legato al tempo particolare che stiamo vivendo, legato alla sicurezza geostrategica, approvvigionamento”. Un intervento sulle semplificazioni, confermato da Draghi anche nella sua recente intervista al Corriere della Sera, potrebbe entrare nel prossimo provvedimento sui sostegni. Il Consiglio dei ministri, inizialmente programmato per oggi, dovrebbe slittare alla settimana successiva per via della positività di Draghi al Covid-19 e per la missione dei ministri Di Maio e Cingolani in Africa.
“Noi abbiamo un punto: semplificare le procedure per le energie rinnovabili. Conosciamo tutti le tematiche costituzionali, come il paesaggio e l’ambiente. Molto abbiamo fatto e molto resta da fare. Credo che in questo particolare momento serva un plus di determinazione. L’ha detto Draghi che nel prossimo DL dovranno esserci ‘drastiche semplificazioni’ soprattutto per sbloccare quanto si è accumulato nel tempo e per rendere fisiologico l’impianto delle energie rinnovabili”, ha affermato il ministro.
In seguito ha rilanciato la proposta di collocare pannelli fotovoltaici, ove possibile, “su un milione di edifici pubblici”. Citando le possibili installazioni nelle scuole, Brunetta ha sottolineato “il valore educativo” degli impianti “che diventano simbolo della cultura del risparmio energetico”. Invitando a “pensare al fotovoltaico, all’autonomia energetica e al risparmio”, il responsabile della Funzione pubblica ha detto che si tratta di “un’onda che farà bene al nostro Paese e all’Europa”.
Nella relazione del ministro preparata per l’audizione sono contenute le “misure specifiche” sulle Fer che “sono allo studio del Governo”. In primis una “liberalizzazione dell’installazione di pannelli solari, termici o fotovoltaici, sugli edifici (ad eccezione dei soli edifici individuati come beni culturali, dove l’installazione sarebbe comunque sottoposta a procedura autorizzatoria semplificata)”.
Si indica poi “la definizione per legge delle aree e della tipologia di edifici sui quali di default è possibile installare impianti Fer e produrre energia, a partire dalle aree industriali dismesse e dalle aree agricole abbandonate o non produttive da oltre 5 anni”. Il ministro propone anche l’estensione dei casi in cui gli interventi su impianti esistenti non sono sottoposti a valutazioni ambientali e paesaggistiche, né all’acquisizione di atti di assenso comunque denominati, integrando le ipotesi di semplificazione già previste dal DL 28/2011”.
Si prevede poi possano essere potenziate le unità dedicate alle autorizzazioni per impianti Fer nell’ambito dei “1.000 esperti” delle Regioni, attraverso formazione agli enti del territorio oppure tramite l’utilizzo della piattaforma di assistenza tecnica ‘Capacity Italy’ che mette a disposizione professionisti alle amministrazioni. Questa proposta non sembra andare nella direzione auspicata dalle Regioni, che chiedono più integrazioni alle piante organiche e meno consulenze.
La quinta proposta all’attenzione del Governo è la nomina di un commissario straordinario del governo (presidente commissione Via-Vas Pnrr/Pniec) per “lo smaltimento delle giacenze riguardanti le richieste di autorizzazione sin qui presentate, con potere di superare i veti delle sovrintendenze (e subcommissari a livello regionale da individuare nella figura del presidente di Regione o di un suo assessore)”. Un’idea che sembra allineata a quanto suggerito da Elettricità Futura.
Sempre in tema di commissari straordinari, il Sole 24 Ore riporta che questa soluzione potrebbe essere adottata anche per accelerare sui nuovi rigassificatori galleggianti. In questo caso la figura del commissario coinciderebbe con il presidente della Regione in cui l’impianto verrà installato.
Infine, il ministro ha concordato con la presidenza della commissione di costituire un gruppo di lavoro congiunto fra ministero e Parlamento per lavorare insieme alle nuove semplificazioni.
In allegato sul sito di Quotidiano Energia la relazione del ministro.