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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Aziende e sindacati tedeschi: “No all’embargo al gas di Mosca”

“Conseguenze molto più gravi per la Germania che per la Russia”. Crollano intanto le forniture di Gazprom all’Europa (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - “Un immediato embargo sul gas russo provocherà perdite di produzione, blocchi delle attività, deindustrializzazione e perdite di posti di lavoro”. E’ il monito delle industrie e dei sindacati tedeschi, che hanno lanciato un appello per scongiurare un eventuale blocco delle importazioni di gas russo che la Ue potrebbe imporre come ulteriore sanzione a seguito dell’invasione dell’Ucraina.


Il presidente dell’associazione delle industrie tedesche Bda, Rainer Dulger, e quello della confederazione sindacale Dgb, Reiner Hoffmann, hanno precisato in una dichiarazione congiunta che nei prossimi mesi la Germania “avrà ancora molti problemi da risolvere e non può agire da una posizione di debolezza”.

Secondo Dulger e Hoffman, un embargo al gas russo “avrebbe conseguenze molto più gravi per l’economia e il mercato del lavoro tedeschi che per la Russia”. Bda e Dgb chiedono quindi “sanzioni mirate che evitino danni all’economia”.

La posizione di industrie e sindacati è la medesima del Governo, il cui portavoce Wolfgang Buechner ha riabadito che Berlino si oppone all’imposizione di un embargo alle forniture di petrolio e gas dalla Russia. Il vice-cancelliere e ministro dell’Economia e del Clima, Robert Habeck, ha ripetuto più volte che la Germania non potrà raggiungere la piena indipendenza dal gas russo prima dell’estate del 2024 e lanciato di conseguenza un appello al risparmio energetico.

Uno studio commissionato dal Governo ai cinque principali istituti di ricerca economica del Paese ha previsto che, in caso di embargo totale Ue al petrolio e al gas russo, la crescita tedesca si fermerebbe quest’anno all’1,9% (contro il 2,9% dell’anno scorso), per poi trasformarsi in recessione nel 2023 con un calo del Pil del 2,2%.

La diversificazione degli approvvigionamenti di gas europei e gli appelli al risparmio cominciano intanto a dare i loro frutti. In base ai dati diffusi da Gazprom, tra il 1° gennaio e il 15 aprile 2022 le esportazioni del colosso russo ai Paesi al di fuori dell’ex Urss sono scese infatti del 26,4% (o 16 miliardi di mc in termini di volumi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

“Gazprom continua a fornire gas secondo le richieste dei consumatori nel pieno rispetto degli obblighi contrattuali”, assicura il gruppo su Telegram, aggiungendo che stanno invece crescendo le esportazioni di gas verso la Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia nell’ambito del contratto a lungo termine con Cnpc”, ma senza fornire ulteriori indicazioni.