Quotidiano Energia - Come anticipato, il ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato la “Guida sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 delle autovetture”, documento che i Governi degli Stati membri Ue devono pubblicare ogni anno sulla base della direttiva 1999/94/CE sull’etichettatura delle auto ma che in Italia mancava dal 2016. La pubblicazione della Guida entro fine anno era stata annunciata a QE dalla Commissione Ue.
Come previsto dalla direttiva, recepita in Italia con il Dpr 17 febbraio 2003 n. 84, l’edizione 2021 della Guida - predisposta dal Mise con il contributo di Mite e Mims - riporta le informazioni raccolte in fase di omologazione dei veicoli commercializzati in Italia quest’anno relative al livello minimo e massimo dei consumi di carburante (lt/100 km) e delle emissioni di CO2 (gr/km) calcolati sul ciclo Wltp.
La Guida è suddivisa per marchi e ciascuna autovettura è identificata per carrozzeria, tipo di propulsione, cambio e cilindrata. I dati su emissioni e consumi, comunicati al Mise dalle rispettive case costruttrici, sono aggiornati al 30 luglio 2021.
Il Mise rileva in una nota che la Guida è uno strumento di informazione “coerente con il Green deal” e avverte nella premessa del documento di 243 pagine che “i consumi di carburante e le emissioni di CO2 prodotte da un veicolo sono influenzati da molteplici fattori quali: il peso e la forma del veicolo, la tecnologia di propulsione adottata (benzina, diesel, metano, elettrico, idrogeno, ibrido etc.), l’utilizzo del veicolo (città, autostrada, pianura, montagna etc.), lo stile di guida (tranquillo o aggressivo), le condizioni atmosferiche etc”. Di conseguenza, “affermazioni pregiudiziali pro o contro una certa soluzione tecnologica non sono tecnicamente giustificate in quanto ogni specifico veicolo si può adattare meglio ad una specifica situazione di impiego”.
Pubblicata dal Mise e dagli ex ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti dal 2012 al 2016, in seguito la Guida non è stata più aggiornata.