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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Consiglio Energia Ue, c’è l’accordo su Ten-E

Sì al blending gas-H2 fino al 2030 e a gasdotti con Cipro e Malta. Idrogeno: “Precedenza alla produzione da Fer, ma esistono diverse tecnologie a basse emissioni per una rapida decarbonizzazione”. Via libera alla Renovation Wave (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - La discussione si è protratta fino a tarda sera, ma alla fine il Consiglio Energia di venerdì 11 giugno ha approvato il compromesso preparato dalla presidenza portoghese sulla revisione del regolamento Ten-E, ulteriormente affinato rispetto a quello proposto nei giorni scorsi in fase di negoziati preliminari.


Il Consiglio, presente per l’Italia la sottosegretaria al Mite Vannia Gava, ha confermato la fine dei benefici garantiti da Ten-E ai nuovi progetti relativi al petrolio e al gas naturale e i criteri vincolanti di sostenibilità per tutti i progetti. Unica eccezione i “progetti in fase di sviluppo o di pianificazione” cui è già stato attribuito lo status di Pci che permetteranno di interconnettere Cipro e Malta alla rete del gas europea (cioè il gasdotto Italia-Malta e l’EastMed, ndr), che manterranno tale status fino al completamento dell’interconnessione.

Lato blending, le infrastrutture gas esistenti “che sono state adeguate” potranno essere usate per trasportare o stoccare una miscela predefinita di idrogeno con gas naturale o biometano “durante un periodo transitorio che terminerà il 31 dicembre 2029”. In questo caso, il via libera dei 27 è stato ottenuto dopo che la presidenza ha stralciato il termine “retrofitting” sostituendolo con “riconversione”.

L’obiettivo, si legge nel comunicato conclusivo, è “decarbonizzare gradualmente questo settore, così come aumentare la percentuale di gas rinnovabili nei gasdotti”.

I 27 hanno anche convenuto di semplificare e accelerare le procedure per il rilascio di permessi e autorizzazioni.

Intervenendo al Consiglio, Gava aveva espresso sostegno alla proposta di della presidenza portoghese, spiegando in particolare che sulla questione del blending dell’idrogeno nelle reti gas l’Italia “è disponibile a trovare una soluzione di compromesso in considerazione delle diverse sensibilità espresse dagli Stati membri, al fine di conseguire un accordo complessivo sulla proposta legislativa”.

La revisione di Ten-E era stata citata anche nelle conclusioni sulla strategia per l’idrogeno presentata quasi un anno fa dalla Commissione Ue, con la richiesta di “sostenere lo sviluppo di una rete dedicata all’idrogeno”.

Le conclusioni sull’idrogeno, approvate in mattinata, ammettono anche l’H2 low-carbon, come già deciso il mese scorso dall’Europarlamento. Pur ritenendo opportuno “prestare particolare attenzione all’idrogeno da fonti rinnovabili”, il Consiglio ha riconosciuto “l’esistenza di diverse tecnologie a basse emissioni di CO2 sicure e sostenibili per la produzione dell’idrogeno che contribuiscono alla rapida decarbonizzazione”.

Nelle conclusioni sulla strategia di Bruxelles, i rappresentanti dei Governi dei 27 hanno chiesto inoltre alla Commissione di “delineare un percorso” verso gli obiettivi previsti (elettrolizzatori per almeno 6 GW al 2024 e 40 GW al 2030), che dovrà “avvalersi di programmi congiunti, essere efficiente sotto il profilo dei costi e dare priorità all’efficienza energetica e all’elettrificazione da fonti rinnovabili”.

Considerato però che “attualmente l’idrogeno da fonti rinnovabili non è abbastanza competitivo sotto il profilo dei costi”, il Consiglio si dichiara favorevole a “offrire incentivi e fornire parità di condizioni per gli investimenti a favore della decarbonizzazione”. Gli incentivi dovranno includere la revisione del sistema Ets e delle norme Ue sugli di aiuti di Stato, mentre gli investimenti privati andranno incentivati dai fondi e le istituzioni comunitarie esistenti (Bei, Cef etc.) ma anche attraverso “strumenti innovativi”.

Al tempo stesso, dovranno essere elaborate “una tabella di marcia e una strategia ambiziosa per l’idrogeno nei settori di utilizzo finale, adottando politiche flessibili”. In questo senso, si chiede “la creazione di poli dell’idrogeno in tutta la Ue quale soluzione a breve termine, in special modo per i settori di utilizzo finale difficili da decarbonizzare”.

Il Consiglio ha approvato venerdì 11 anche le conclusioni sulla strategia Renovation Wave sulla ristrutturazione degli edifici, che punta a raddoppiare i tassi di ristrutturazione energetica entro il 2030. Il punto di partenza, secondo gli Stati membri, dovrà essere la riduzione efficiente in termini di costi della domanda di energia e la sostituzione delle tecnologie di riscaldamento e raffreddamento ad alta intensità di CO2 o inefficienti sotto il profilo energetico.

In aggiunta, bisognerà “proseguire i lavori per ampliare e combinare le opzioni di finanziamento disponibili per la ristrutturazione degli edifici, segnatamente le sovvenzioni verdi, gli incentivi fiscali e i prestiti verdi, le obbligazioni verdi, i regimi obbligatori di risparmio energetico”.