Quotidiano Energia - Spostare il focus dalla comprensione del problema alla definizione e attuazione di soluzioni efficaci. E’ l’obiettivo della nuova strategia Ue di adattamento ai cambiamenti climatici, adottata ieri dalla Commissione al termine di un percorso avviato lo scorso maggio.
Prevista dal Green deal, la strategia aggiorna quella del 2013 per tenere conto degli sviluppi internazionali (in primis l’Accordo di Parigi) e degli impatti dei cambiamenti climatici che si manifestano “con scala e intensità sempre maggiori”.
Le sole perdite economiche dovute agli eventi meteorologici estremi ammontano ormai nella Ue a una media di 12 miliardi di euro all’anno, ha sottolineato il vice-presidente esecutivo della Commissione responsabile per il Green deal, Frans Timmermans, ricordando che nel 2019 la catastrofe naturale più letale a livello mondiale è stata l’ondata di calore che ha colpito l’Europa provocando 2.500 vittime.
Più in dettaglio, la comunicazione contenente la strategia prevede innanzitutto il miglioramento della qualità e quantità dei dati sui rischi e le perdite connessi al clima. Climate-Adapt, la piattaforma europea per le conoscenze sull’adattamento, sarà perciò potenziata e affiancata da un osservatorio per la salute destinato a monitorare e prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute.
Ma soprattutto, la Commissione integrerà la resilienza ai cambiamenti climatici in tutti i settori d’intervento e sosterrà tre priorità trasversali: integrare l’adattamento nella politica macrofinanziaria, valutare soluzioni per l’adattamento basate sulla natura e attuare misure di adattamento locale.
La Ue intensificherà poi l’azione internazionale, in particolare in Africa e nei piccoli Stati insulari, incrementando il sostegno economico alla resilienza ai cambiamenti climatici. Nel 2019, ricorda Bruxelles, la Ue e i suoi Stati membri hanno finanziato iniziative per il clima in Paesi terzi per un totale di 21,9 mld € (+7,4% rispetto all’anno precedente), di cui il 52% destinato ad azioni per l’adattamento.
Nel complesso, la strategia mira ad ampliare e rendere più accessibili una serie di strumenti che i soggetti responsabili dell’adattamento - amministrazioni nazionali e locali, aziende o singoli cittadini - possono utilizzare e modulare in base alle loro esigenze. Per gli Stati membri Ue gli obblighi di comunicazione in materia sono per il momento stabiliti dalla precedente strategia del 2013 - cui si rifà il piano di adattamento italiano che proprio nei giorni scorsi ha avviato la fase di scoping per la Vas – ma saranno rafforzati una volta entrata in vigore la Legge sul Clima Ue.