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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Elettricità Ue, “per le reti di distribuzione servono 400 mld € al 2030”

Studio Monitor Deloitte per conto di Eurelectric ed E.Dso: spesa maggiore (100 mld €) per la modernizzazione. “Settore pronto, ma necessari quadro appropriato e tariffe intelligenti” (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - La transizione, ma soprattutto l’esigenza di modernizzare infrastrutture in parte obsolete, rende necessario investire nelle reti di distribuzione elettriche europee da 375 a 425 miliardi di euro di qui al 2030, vale a dire il 50-70% in più rispetto al decennio scorso. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Monitor Deloitte per conto di Eurelectric ed E.Dso, secondo cui nonostante la mole degli investimenti stimati – in media 34-39 mld € all’anno – l’impatto sui prezzi elettrici e le tariffe di rete “sarà probabilmente moderato se i policy maker e i regolatori definiranno un quadro appropriato e disegneranno le tariffe in modo intelligente”.

Lo studio, il primo di questo tipo, suddivide gli investimenti stimati nei prossimi 10 anni nelle reti di distribuzione Ue (più Regno Unito) per ciascun settore. Al primo posto c’è la modernizzazione delle infrastrutture (da 90 a 105 mld €), giacché “circa un terzo delle reti Ue ha ormai più di 40 anni e tale quota è destinata a superare il 50% entro il 2030”.

Seguono gli investimenti legati alla generazione da rinnovabili (85-95 mld €), all’elettrificazione degli edifici e dell’industria (70-80 mld €), agli interventi per la resilienza (30-35 mld €), agli smart meter (30-35 mld €), all’elettrificazione della mobilità (25-35 mld €), alla digitalizzazione e automazione (25-30 mld €) e infine allo storage e altre azioni (7 mld €).

Monitor Deloitte sottolinea comunque che la crescita degli investimenti nelle reti di distribuzione indicata è più bassa di quella necessaria all’intero settore energetico (+100%) per raggiungere la carbon neutrality e avrà un impatto sui costi dell’elettricità (Cagr circa 1,5%) inferiore a quello dell’inflazione Ue (2%).

Quanto ai benefici derivanti dagli investimenti nelle reti di distribuzione - che “per il 90% potrebbero essere ‘catturati’ dalle imprese europee contribuendo alla ripresa post-Covid” - lo studio calcola che la Ue risparmierebbe oltre 175 mld € all’anno in termini di minori importazioni di combustibili fossili e arriverebbe così nel lungo-termine a ridurre il costo dell’elettricità di 28-37 mld €.

Inoltre, si genererebbero a livello locale da 440.000 a 620.000 posti di lavoro.

In occasione della presentazione dello studio (disponibile in allegato), il segretario generale di Eurelectric, Kristian Ruby, ha chiesto ai decisori politici di “migliorare il quadro per gli investimenti e il design delle tariffe, al fine di facilitare l’accesso ai fondi Ue e accelerare i processi autorizzativi” per la realizzazione e l’ammodernamento delle reti di distribuzione.

“Decision maker, amministrazioni, cittadini, regolatori, istituzioni finanziarie e Ong devono comprendere la fondamentale importanza degli ingenti investimenti di alta qualità che possiamo mettere in campo”, ha aggiunto il presidente di E.Dso, Christian Buchel.