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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Francia, sciopero energia taglia 8,9 GW

Agitazione contro riorganizzazione Edf e cessioni Engie. Sistema elettrico a rischio questo inverno (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - I lavoratori del settore energetico francese hanno scioperato ieri per la “difesa del servizio pubblico”, provocando una riduzione della capacità elettrica disponibile di 8,9 GW.


I sindacati Cgt, Cfe-Cgc, Fce-Cfdt e FO si sono mobilitati in particolare contro la prevista riorganizzazione di Edf (il progetto Hercule di separazione delle attività del gruppo al momento in discussione con la Commissione Ue), le dismissioni di asset annunciate da Engie e la chiusura della centrale a carbone di Gardanne.

Gli scioperanti (il 23% della forza lavoro di Edf secondo la società, il 40% secondo i sindacati) indicano una riduzione della capacità disponibile di oltre 10 GW, ma dai dati del gruppo elettrico emerge un ammanco di 8,9 GW, di cui 6,9 GW nucleari.

L’agitazione, iniziata nella tarda serata di mercoledì 25 e conclusasi ieri alle 14, ha ridotto la produzione dei reattori Golfech 2 (1.300 MW) a 119 MW, Penly 1 (1.330 MW) a 490 MW, Paluel 3 (1.330 MW) a 1.060 MW, Tricastin 2 (915 MW) a 400 MW, Tricastin 3 (915 MW) a 440 MW, Cruas 3 (915 MW) a 465 MW, Cruas 2 (915 MW) a 705 MW, Chinon 3 (905 MW) a 585 MW e Dampierre 3 (890 MW) a 710 MW.

Lo sciopero ha inoltre ridotto la capacità idroelettrica di 950 MW e quella a gas di 997 MW.

“I lavoratori dell’energia, sia in telelavoro che in presenza sui siti, non si rassegnano a lasciare che i dirigenti delle aziende, aiutati dal Governo, distruggano un sistema energetico a basse emissioni di CO2”, ha dichiarato all’agenzia “Afp” il coordinatore della Fnme-Cgt, Thierry Zehnder, annunciando che una riunione intersindacale deciderà entro breve quale seguito dare alle agitazioni.

“Sfortunatamente, credo che si sarà bisogno di altri giorni si sciopero par farci sentire da Edf, dal Governo e dalla Commissione europea”, ha aggiunto a “Montel” il portavoce dello stesso sindacato, Fabrice Coudour.

Ulteriori agitazioni potrebbero però aggravare la già difficile situazione del sistema elettrico transalpino, che Rte ha messo “sotto sorveglianza” sin dallo scorso giugno a causa degli effetti della crisi di Covid-19 . L’operatore della rete ha lanciato la settimana scorsa un nuovo appello ai francesi chiedendo di limitare i consumi, poiché in caso di temperature particolarmente rigide “potrebbero verificarsi difficoltà a gennaio e, soprattutto, a febbraio e inizio marzo”. Proprio a questo periodo, spiega Rte, sono state infatti rinviate a causa dell’emergenza sanitaria le manutenzioni programmate di 13 reattori nucleari.

Nell’eventualità di una produzione elettrica insufficiente, il Tso annuncia possibili interruzioni delle forniture ai grandi consumatori industriali, riduzioni della tensione sulla rete di distribuzione o, in ultima istanza, distacchi temporanei localizzati a rotazione, “salvaguardando i consumatori sensibili”.