Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Audizioni Arera, le richieste del mondo gas

Il nodo gare (domani tavolo al Mise), gli impatti del Covid su morosità e attività misura, le esigenze dei piccoli-medi operatori, le tariffe di trasporto, il settlement. Besseghini: “Passaggio epocale per il settore” (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Il settore del gas “affronta un passaggio epocale”.  Anche perché “il tempo di ammortamento delle infrastrutture” deve fare i conti “con il tempo limite che si ritiene accettabile per l’uso della fonte” che tali asset devono servire.


Le parole pronunciate mercoledì 22 dal presidente Arera Stefano Besseghini nell’introduzione alle audizioni annuali non paiono molto incoraggianti per il mondo gas. Anche perché il supporto che quest’ultimo “può fornire alla transizione e l’estensione delle infrastrutture a nuove molecole non sembrano ancora convincenti nel fondare le scelte di investimento di lungo periodo”, ha aggiunto. Concludendo che comunque “immaginare lo scenario dentro cui sviluppare questi investimenti appare un elemento ineludibile per fondarne la sostenibilità”.

Ovviamente le audizioni sia di ieri che di oggi (qui il link alle memorie) si sono soffermate soprattutto sui nodi specifici e attuali del settore più che sulle prospettive di lungo termine. Forse con l’unica eccezione di un passaggio dell’Eni sull’idrogeno, per il quale la società suggerisce “un approccio sempre più integrato tra i settori gas ed elettrico, in ottica cross commodity”.


La gare Atem
Tra i temi, ovviamente, anche lo sblocco delle gare gas. Anche se non in testa agli interventi. Forse perché domani è in programma un incontro al Mise tra le associazioni di settore, la stessa Arera, l’Antitrust e l’Anci proprio per definire una strategia condivisa. Che magari possa portare alla formulazione di un emendamento al DL Semplificazioni.

La dg di Anigas Marta Bucci si è limitata ad auspicare “un concreto riavvio delle procedure” per “consentire lo sviluppo di nuovi investimenti” anche in ottica transizione.

Il dg di Utilitalia Giordano Colarullo ha ribadito la necessità di una “forte revisione, per non fare del gas un vettore destinato a morire”. Serve quindi “una riflessione per qualche anno per rivedere le regole” ma anche per favorire lo sblocco degli investimenti.

Acea ha chiesto uno “snellimento degli iter” anche per “consentire a operatori come Acea di entrare velocemente nel settore” e realizzare “sinergie con altri servizi a rete”.

L’impatto del Covid
Tra i protagonisti indiscussi delle audizioni figura invece la pandemia.

Il primo ben noto effetto è la morosità. Secondo il dg di Assogas Giampaolo Russo gli interventi Arera “non ci sembrano delineino uno schema efficace per garantire la filiera sugli insoluti, che ci attendiamo molto significativi in autunno anche per le scadenze di rateizzazione”. L’associazione ribadisce quindi la richiesta (in questo caso alla politica) di una sospensione delle accise e di un ristoro per gli operatori tramite finanziamento bancario garantito da Cdp.

Anigas chiede “meccanismi puntuali di reintegro dei crediti in favore dei venditori” nonché la revisione dei criteri di quantificazione della componente morosità per l’anno 2021 - rispettivamente per Rcv e Pcv e Qvd – introducendo dei correttivi rispetto ai dati risultanti dall’unpaid ratio a 24 mesi”. Unitamente a “nuovi strumenti di contrasto della morosità” quali il blocco temporaneo dello switching.
Si auspica pertanto “l’apertura in tempi brevi di un Tavolo di confronto tra Autorità e operatori e l’avvio di una specifica consultazione”.

Il tema riguarda però anche i distributori, per i quali si sono generati “extracosti che non trovano oggi riconoscimento tariffario e che auspichiamo possano essere correttamente valorizzati”, ha affermato la Bucci.

Per Anigas è inoltre necessario “avviare una riflessione sul quadro normativo e regolatorio in relazione alle restrizioni imposte dalla fase emergenziale per la gestione del processo di lettura”. Si auspica anche qui “un Tavolo di lavoro che coinvolga, oltre ad Arera, Mise e Agcm e tutti gli stakeholder, con l’obiettivo di condividere una linea che chiarisca ruoli e responsabilità e che, pur garantendo i consumatori coinvolti, non determini ingiuste penalizzazioni per gli operatori della distribuzione e della vendita retail”.

Tariffe trasporto, settlement e Gnl
Molti gli interventi sui nodi tariffe/capacità trasporto e settlement.

Al fine di supportare la ripresa della domanda industriale, Eni propone di “rendere maggiormente flessibile l’utilizzo della capacità di trasporto in corrispondenza dei Pdr che alimentano clienti direttamente allacciati al trasporto”. Ciò tramite “conferimenti infra-annuali” e “soglie di tolleranza più elevate prima dell’applicazione delle penali per supero capacitivo”.

Sul fronte tariffe la richiesta è di evitare “circoli viziosi legati all’aumento dei costi infrastrutturali”, ponderando “nuovi investimenti con tempi di recupero e ammortamento molto lunghi, laddove non siano strettamente giustificati dagli scenari probabili di domanda futura”.

Serve poi “un continuo presidio dell’evoluzione tariffaria nei Paesi a monte dei corridoi di approvvigionamento dell’Italia” per evitare “criteri tariffari discriminatori”. Attività “nella quale l’Autorità si è già fortemente impegnata con risultati assolutamente apprezzabili se guardiamo ad esempio all’evoluzione tariffaria recente in Francia”.

Eni chiede anche di potenziare flessibilità e attrattività della rigassificazione anche con “affinamenti” sui prezzi di riserva. Tema su cui si sofferma anche Axpo, secondo cui (inoltre) almeno una quota dei conferimenti dovrebbe essere riservata al breve termine.

La società auspica anche il superamento del sistema tariffario entry/exit in vigore a livello europeo.

In tema di settlement, Axpo rimarca come l’avvio delle nuove regole dal 1° gennaio abbia creato “rilevanti criticità” con “un forte aggravio delle attività di controllo e segnalazione” e possibili “ingenti danni economici” per gli operatori connessi al pagamento di corrispettivi di scostamento. Il tutto “a fronte di comportamenti non sempre diligenti di alcune imprese distributrici”.

In tema di Gnl small scale, Edison auspica una regolazione “più flessibile e asimmetrica” ma si dice confidente che “Arera saprà ben accompagnare lo sviluppo accogliendo gli spunti del decisore politico in particolare con riferimento alla Sardegna”.

Le esigenze dei medio-piccoli operatori
Infine, da segnalare le richieste di Assogas a tutela dei propri associati. Il dg Russo ha parlato del rischio di una “selezione darwiniana” fatta sull’assunto che gli operatori medio-piccoli sarebbero meno efficienti.

Sotto questo profilo Assogas ha ricordato gli esiti di uno studio dell’ottobre 2019 secondo cui il riconoscimento in tariffa degli associati sarebbe inferiore (8,3 € metro lineare contro i 19,4 € del principale operatore) “a parità di indicatori di sicurezza e vetustà”. Occorre quindi “svolgere puntuali analisi costi-benefici” per selezionare “operatori seri e credibili ma non su criteri dimensionali bensì di efficienza”. E anche sul fronte aggregazioni, ha concluso Russo, “solo quelle tra operatori medio-piccoli portano vantaggi per i consumatori finali”.