Quotidiano Energia - La distribuzione carburanti, “che già registrava uno stato di profonda difficoltà prima della pandemia, non può più reggere l’onda d’urto di una crisi strutturale che si sta manifestando sempre più diffusamente”. Per questo Faib, Fegica, e Figisc hanno scritto una nota al ministro Stefano Patuanelli con cui denunciano “lo stato di grave crisi del settore e chiedono l’apertura di un tavolo ministeriale finalizzato all’esame del comparto”.
Nel testo le federazioni tornano a ricordare “i nodi che da anni bloccano le riforme urgenti di cui il settore ha bisogno, derivante, da una molteplicità di fattori”: diffusa illegalità; crescente ricorso al dumping contrattuale; polverizzazione, frammentazione e sovradimensionamento della rete “quale diretta conseguenza dei due punti precedenti”. A questi fattori si aggiunge anche una “marginalità gestionale divenuta nel corso del tempo insufficiente a garantire gli equilibri economici delle imprese delle aree di servizio in ragione del calo degli erogati”. Da ciò – prosegue la lettera – “l’esigenza di tipizzare nuove tipologie contrattuali per la gestione della rete”.
Ancora una volta i gestori fanno notare che queste questioni “sono ben rappresentate” dalla risoluzione De Toma approvata dalla commissione Attività produttive della Camera alla fine del 2019 e che da quel testo bisognerebbe ripartire.
Alla luce delle criticità esposte Faib, Fegica e Figisc chiedono quindi di essere convocate “in tempi brevi” al Mise “per esporre le proposte per il superamento delle difficoltà della distribuzione carburanti”, anche in previsione “di un imminente e non più rinviabile processo di transizione energetica che la filiera tutta insieme allo stato deve programmare per meglio affrontare un futuro ispirato su servizi tecnologicamente avanzati e su basi nuove ed innovative”.