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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Just Transition Fund, “finanziamenti anche al gas”

La posizione della commissione Regi dell’Europarlamento. Eurelectric: “Così si blocca la transizione” (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Finanziare attraverso il Just Transition Fund (Jtf) anche investimenti nelle attività legate al gas naturale nelle regioni fortemente dipendenti dall’estrazione e combustione di carbone e lignite. E’ quanto chiede la commissione Sviluppo regionale dell’Europarlamento (Regi) nel parere sul Fondo per la transizione, che sarà discusso nella plenaria di settembre per diventare poi la posizione di Strasburgo nei negoziati di trilogo.


Secondo la Regi, commissione responsabile per il dossier, l’esecutivo comunitario dovrebbe varare Piani territoriali per la giusta transizione che includano anche le attività nel gas qualora ritenute “ambientalmente sostenibili” secondo gli standard del regolamento sulla tassonomia.

L’apertura al gas ha tuttavia suscitato un’immediata reazione da parte di Eurelectric, che in una nota ha parlato di “Fondo per la transizione arenato nelle attività fossili”. Il direttore Policy dell’associazione dell’industria elettrica europea, Henning Haeder, ha espresso “rammarico per un voto che lascia la porta aperta agli investimenti non sostenibili nei fossili”.

A giudizio di Haeder, “non ci possiamo più permettere di indirizzare i fondi Ue alle attività che rinviano il passaggio alla neutralità climatica, ma dobbiamo invece usare le risorse per le rinnovabili e le soluzioni elettriche smart che consentono una ripresa verde e un’equa transizione”.

Tornando al parere - approvato ieri con 27 voti a favore, 7 contrari e 8 astenuti - la Regi chiede inoltre la creazione di un “Green rewarding mechanism” per premiare la rapidità degli interventi: il 18% dei fondi complessivi del Jtf dovrebbero essere allocati sulla base della velocità con cui gli Stati membri riducono le emissioni di gas-serra. In aggiunta, l’1% del Fondo dovrebbe essere destinato alle isole e una quota analoga alle regioni remote.

Gli eurodeputati propongono altresì un ulteriore aumento della dotazione del Jtf, che dagli iniziali 7,5 miliardi di euro, poi saliti a 40 mld € nell’ambito del Piano di rilancio post-Covid, dovrebbe arrivare ad oltre 50 mld €.

Infine, il Fondo dovrebbe essere allargato sia in termini di cofinanziamento, fino all’85% del costo dei progetti, che di categorie progettuali ammissibili. Tra queste la Regi elenca tecnologie di storage energetico, teleriscaldamento a basse emissioni, contrasto alla povertà energetica, mobilità smart e sostenibile, università e centri di ricerca pubblici, microimprese, innovazione digitale, turismo sostenibile, infrastrutture sociali, cultura e istruzione.