Quotidiano Energia - Arriva in Parlamento lo schema di D.Lgs di recepimento della direttiva 2018/2002 sull’efficienza energetica, la cosiddetta Eed II, approvato dal Cdm martedì e ora all’esame delle commissioni Industria del Senato e Attività produttive della Camera.
Lo schema estende innanzitutto fino al 2030 il Programma per la riqualificazione energetica degli edifici della PA Centrale (Prepac), incrementandone la dotazione annua da 30 a 50 mln € provenienti dai proventi delle aste CO2 in capo a Mise e Minambiente. E’ previsto un sistema informatico per la gestione dei progetti e il monitoraggio dei consumi della PA, sfruttando il Sistema informativo integrato (Sii). L’Acquirente Unico, anche tramite l’utilizzo del Sii, entro il 31 gennaio di ciascun anno comunicherà al Mise i consumi annui suddivisi per vettore energetico di ognuna delle utenze di cui all’inventario degli immobili della PA. Le informazioni confluiranno nel sistema IPer gestito dall’Agenzia del Demanio.
Lo schema aggiorna poi le disposizioni sulla Cabina di regia per l’efficienza energetica, includendo la partecipazione del Mit e del Mef, nonché gli strumenti dei certificati bianchi e del conto termico. In particolare, i decreti per la determinazione periodica degli obiettivi dei CB “potranno prevedere, anche su proposta dell’Arera, modalità alternative o aggiuntive di conseguimento dei risultati e di attribuzione dei benefici”. Il Gse, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del D.Lgs, tresmetterà al Mise “una stima dell’impatto dei costi diretti e indiretti del meccanismo dei CB sulla competitività delle industrie esposte alla concorrenza internazionale, ivi comprese quelle a forte consumo di energia, al fine di favorire l’adozione di misure volte a ridurre tale impatto”.
Il Conto Termico viene invece adeguato nel settore civile non residenziale e all’esigenza di “semplificare l’accesso al meccanismo da parte della PA, anche attraverso contratti Epc, e dell’opportunità di ampliare gli interventi ammissibili”.
Un aggiornamento periodico, da parte del Gse, riguarda anche il potenziale di sviluppo della cogenerazione ad alto rendimento e del teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti.
Il Gse dovrà inoltre supportare il Mise nell’emanazione di bandi per il finanziamento dei sistemi di gestione dell’energia conformi alla norma Iso 50001, che avranno una dotazione fino a 15 mln € l’anno provenienti dalla vendita di quote CO2 in capo al Mise.
E’ invece eliminata l’esenzione dalle diagnosi energetiche per le imprese dotate di schemi Emas e di certificazioni Iso 14001, in quanto “non rilevanti ai fini energetici”. Sono introdotte sanzioni in caso di inadempimento alla diffida ad eseguire le diagnosi.
In materia di misurazione e fatturazione dei consumi, si prevede che le società di vendita al dettaglio “non ostacolino i consumatori nel passaggio a un altro fornitore”. Dovranno essere impiegati “contatori leggibili da remoto dal 25 ottobre 2020”, un obbligo esteso ai dispositivi esistenti “entro il 1° gennaio 2027”. Sono poi chiariti i requisiti minimi in materia di informazioni di fatturazione e consumo per riscaldamento, raffreddamento e acqua calda a uso domestico.
Ancora: lo schema include nel profilo degli esperti in gestione dell’energia anche l’auditor energetico e assegna all’Enea il compito di creare un Programma nazionale di informazione e formazione, finanziato con i proventi delle aste CO2 in capo al Mise.
Vengono infine estese al settore dei trasporti le iniziative agevolabili dal Fondo nazionale per l’efficienza energetica. A questo scopo, è introdotto il concerto del Mit nella disciplina attuativa del Fondo.