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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Tee, ecco la proposta Arera sul contributo tariffario

Il dco: tetto resta a 250 €, per i bilaterali si arriva a 260 €, introdotto parametro per “stimolare un mercato maggiormente efficiente”. Conferma per valore 2018 e definizione acconti (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - Tetto confermato a 250 €, cap per gli scambi bilaterali elevato a 260 € e un nuovo parametro volto a “stimolare un mercato maggiormente efficiente”.

Appaiono questi i passaggi chiave del dco 47/2020 con cui l’Arera illustra le proprie proposte in tema di contributo tariffario per i Tee.

Come noto, l’Autorità è dovuta intervenire dopo la sentenza del Tar dello scorso novembre che ha ritenuto illegittima la fissazione del tetto di 250 € da parte del Mise, in quanto non rispettosa delle prerogative del Regolatore.

Il dco elabora una complessa formula che tiene conto degli elementi prima citati.

Partendo dal tetto, l’Arera ritiene necessario confermare il valore di 250 €. Ciò anche in considerazione del fatto che tale cap costituisce un riferimento indiretto e implicito anche per il costo minimo dei Tee “virtuali” (quelli non legati a un progetto di efficienza che i distributori possono comprare dal Gse in caso di carenza sul mercato), pari a 10 €. La disciplina di tali certificati “rientra nelle competenze ministeriali” e quindi non è intaccata dalla sentenza, rimarca l’Autorità.

“Ferma restando la scarsità di titoli disponibili rispetto agli obiettivi definiti dalla normativa – rimarca il dco - congiunta all’obbligo di disporre di una quantità minima di Tee per accedere ai Tee ‘virtuali’, i prezzi di mercato si allineerebbero a valori superiori di 10 €/Tee (il floor dei Tee ‘virtuali’) rispetto al cap al contributo tariffario. Un’eventuale revisione al rialzo dell’attuale contributo tariffario massimo (ad esempio da 250 €/Tee a 260 €/Tee) comporterebbe quindi un rialzo dei prezzi di mercato (che nell’esempio si allineerebbero a 270 €/Tee) e un aggravio dei costi sostenuti di clienti finali elettrici e gas, senza beneficio sistemico né vantaggio per i distributori in termini di copertura dei loro costi”.

Da qui la decisione di confermare il cap.

Una novità è invece prevista per il “prezzo rilevante mensile dei bilaterali”, il cui limite verrà innalzato a 260 €, in quanto “tale prezzo, per le motivazioni già sopra esposte, è coerente con la coesistenza del cap al contributo tariffario pari a 250 €/Tee e del floor implicito dei Tee ‘virtuali’ pari a 10 €/Tee in condizioni di persistente scarsità di offerta, e costituisce il prezzo obiettivo”. Di conseguenza, anche i volumi dovranno tenere conto degli scambi avvenuti a prezzi compresi tra 250 e 260 €.

Infine, l’Arera intende introdurre un parametro “delta” fissato “nell’intorno del 95%”, volto a incentivare i soggetti obbligati “alla riduzione del prezzo di mercato dei Tee, condividendo con i consumatori i benefici derivanti da una riduzione dei prezzi (in termini di minore costo del sistema, peraltro numericamente prevalente)”.

Parametro che dovrebbe indurre un lieve incremento del prezzo medio di scambio solo qualora il contributo dovesse risultare più basso del cap.

Nel dco l’Autorità propone inoltre di confermare a 248,89 € il contributo per l’anno d’obbligo 2018 nonché la metodologia per la definizione degli acconti, che prevede una decurtazione del 30% rispetto al cap, quindi con un valore confermato a 175 €.

Da ultimo, il dco propone di eliminare la raccolta dati ad hoc volta a individuare i soggetti obbligati, facendo ricorso a quelli comunicati in base al Testo integrato della regolazione output-based nella distribuzione/misura (Tiqe).

Il termine per le osservazioni è il 12 marzo.