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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Tee, Italcogen: “Meccanismo funziona, ma criticità sulla governance”

I temi del dibattito pubblico dell’Assemblea dell’associazione (articolo di e7, il settimanale di Quotidiano Energia)

e7, il settimanale di Quotidiano Energia - Un meccanismo che “funziona”, ma che presenta delle criticità a livello di governance. E’ il quadro relativo ai certificati bianchi emerso ieri a Milano nel corso del dibattito pubblico dell’Assemblea di Italcogen, l’Associazione dei costruttori e distributori di impianti di cogenerazione di Anima - Confindustria. Nel corso del confronto è stata ripercorsa la storia normativa di questo strumento per individuare le problematiche da affrontare e le potenzialità per le aziende del settore. “Abbiamo riscontrato che il titolo di efficienza energetica è uno meccanismo estremamente funzionale, che ha avuto la capacità di sviluppare il settore della cogenerazione e dell’efficienza energetica in maniera molto positiva nel tempo”, ha spiegato il presidente di Italcogen Marco Golinelli a margine dell’evento.  

“I problemi principali - ha aggiunto - hanno riguardato invece la gestione, ovvero l’incapacità di prevedere una trasparenza e una funzionalità dei processi tale da rendere questi percorsi ben definiti. In questo momento, dunque, l’elemento maggiormente critico non è tanto l’essenza del meccanismo, quanto la capacità di rinnovarlo sul fronte della gestione e del suo potenziale sviluppo”.

Il mantenimento degli obblighi riguardanti gli obiettivi di efficienza energetica, ha sottolineato poi Golinelli, è un elemento centrale. “La semplificazione e la trasparenza dei processi valutativi dei certificati bianchi sono essenziali perché il ruolo della cogenerazione e dell’efficienza energetica nei nuovi obiettivi prefissati, anche del Piano integrato energia e clima, è importante. Non possiamo perdere l’occasione di sfruttare la filiera industriale italiana”. Tra i trend di evoluzione del comparto da affrontare in modo mirato, ha spiegato infine il presidente di Italcogen dal palco dell’evento, c’è anche l’aumento della richiesta di flessibilità, un ambito in cui la cogenerazione può dare un contributo rilevante.

A evidenziare il ruolo della cogenerazione per “accrescere la competitività delle imprese italiane”, anche sugli scenari internazionali è stato, a margine dell’evento,  il vicepresidente di Italcogen Marco Baresi che ha inoltre sottolineato l’importanza del comparto per il sistema Paese. Per quanto riguarda, invece, le criticità in tema di Tee, ha ribadito la posizione già espressa da Golinelli, quindi la parola chiave è “semplificazione” evitando “proposte troppo articolate” di intervento. La carta vincente potrebbe essere quella di compiere “qualche passo indietro e reintrodurre meccanismi che avevano permesso al sistema di funzionare e generare progetti, creando di nuovo liquidità nel meccanismo”.

Baresi ha inoltre illustrato, nel corso del suo intervento, lo studio realizzato da Italcogen con la collaborazione dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano e presentato nell’ultima edizione di Ecomondo. “Dopo un anno di forte contrazione, causata principalmente dall’introduzione del decreto energivori - ha spiegato il vicepresidente di Italcogen -  si stima che anche nel prossimo biennio si assisterà a un periodo di stagnazione negli investimenti in cogenerazione. E’ un tipo di settore dove l’incertezza normativa e la non chiarezza sulle prospettive future di fatto blocca gli investimenti, posponendoli. È un comparto che (...) ha anche raggiunto una certa maturità e necessità di nuovi sblocchi per riprendere la crescita”

“E’ interessante osservare - ha spiegato inoltre Baresi riassumendo gli scenari della ricerca -  come il peso dei driver principali cambi radicalmente nell’arco temporale. Se nel breve termine sono di carattere normativo (in particolare un’eventuale ripresa o no del mercato dei Tee), nel lungo termine saranno due: l’apertura a Msd e la capacita dei fornitori di offrire un servizio integrato insieme alla vendita del prodotto”.