Quotidiano Energia - I gruppi politici dell’Europarlamento hanno approvato ieri sera alcune modifiche alla proposta di regolamento sul sistema di classificazione delle attività economiche considerate ecosostenibili (la cosiddetta “tassonomia”), che dovrebbero convincere il gruppo di Paesi guidati dalla Francia che in sede di trilogo si erano opposti all’esclusione del nucleare e del gas dalla “green list”.
Le modifiche, che dovrebbero essere approvate domani anche dagli ambasciatori degli Stati membri, ammorbidiscono in particolare il principio del “nessun danno significativo” (“do not significant harm”) e precisano che la tassonomia sarà “technology neutral”.
Il presidente della commissione Ambiente dell’Europarlamento, il francese Pascal Canfin, ha spiegato che “il gas e il nucleare non potranno essere inclusi in nessun caso nella categoria degli investimenti ‘pure green’, ma non saranno né inclusi né esclusi in linea di principio dalle altre categorie” (che riguardano gli investimenti per la “transizione” e “abilitanti”, ndr).
“Il testo non preclude o inserisce nella blacklist alcuna specifica tecnologia o settore dalle attività ‘green’, ad eccezione dei combustibili fossili solidi, come carbone o lignite”, precisa una nota dell’Europarlamento, aggiungendo che “la produzione di gas e di energia nucleare non è esplicitamente esclusa dal regolamento: queste attività possono essere potenzialmente etichettate come attività abilitanti o di transizione nel pieno rispetto del principio ‘do not significant harm’”.
Quella sulla tassonomia è la terza e ultima proposta di regolamento della strategia per la finanza sostenibile, presentata l’anno scorso dall'esecutivo comunitario. Le altre due - sugli indici di riferimento (“benchmark”) che serviranno a misurare “l’impronta ambientale” degli investimenti e sugli obblighi di trasparenza per le società finanziarie – sono già state concordate da Consiglio ed Europarlamento. Il Green deal presentato la settimana scorsa dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen prevede peraltro una revisione della Strategia per la finanza sostenibile nel terzo trimestre 2020.