Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Gusci di conchiglie per decontaminare l'acqua da Pfas

Ricerca italiana

Redazione ANSA BOLOGNA
(ANSA) - BOLOGNA, 21 GIU - Da scarti delle attività di acquacoltura a biomasse per ripulire l'ambiente: ci sono anche i gusci delle conchiglie tra i nuovi materiali che, in un'ottica di economia circolarecandidati a diventare decontaminanti contro i Pfas, le sostanze perfluoro alchiliche tra le più persistenti nell'ambiente e pericolose per l'uomo. Il progetto, italiano, è dell'Università di Ferrara, che lo ha finanziato grazie ai fondi raccolti con il 5x1000.

"Le sostanze perfluoro alchiliche (Pfas) sono senz'altro tra le più pericolose per la salute. L'ampio utilizzo di questi acidi nel settore industriale ha provocato negli anni una contaminazione talmente diffusa, da rilevare tracce nel sangue umano in diverse aree del Nord Italia", ha osservato Tatiana Chenet, ricercatrice del dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Prevenzione e coordinatrice del progetto. "I Pfas sono caratterizzati da una forte persistenza, ovvero vengono degradati molto difficilmente. Oltre ad esserne stata dimostrata la tossicità - ha aggiunto la coordinatrice del progetto - sono contraddistinti da un'elevata solubilità in acqua. E' proprio attraverso l'acqua che raggiungono i campi, i prodotti agricoli e quindi gli alimenti".

Al fianco della ricercatrice, un gruppo di lavoro multidisciplinare. "Il nostro obiettivo è di valorizzare la neutralizzazione di Pfas utilizzando biomasse di scarto destinate allo smaltimento". Ed è qui che entrano in gioco le conchiglie e i loro gusci, frutto della collaborazione con aziende sul territorio. "Abbiamo già preso contatti con l'azienda Naturedulis di Goro, che ci fornirà il materiale di scarto. Dopo gli studi di efficienza e di idoneità dei materiali e test ecotossicologici, verrà fatta una valutazione economica per stimare la fattibilità della metodologia", ha concluso Chenet. (ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA