(ANSA) - ROMA, 25 FEB - "Potrebbe essere necessaria la
riapertura delle centrali a carbone, per colmare eventuali
mancanze nell'immediato". Lo ha detto il presidente del
Consiglio, Mario Draghi, nell'informativa alla Camera sul
conflitto tra Russia e Ucraina. Il premier si è detto "pronto a
intervenire per calmierare ulteriormente il prezzo dell'energia,
ove questo fosse necessario" sottolineando poi "è necessario".
Draghi ha affermato che "le sanzioni che abbiamo approvato, e
quelle che potremmo approvare in futuro, ci impongono di
considerare con grande attenzione l'impatto sulla nostra
economia". "La maggiore preoccupazione - ha aggiunto riguarda
il settore energetico, che è già stato colpito dai rincari di
questi mesi: circa il 45% del gas che importiamo proviene
infatti dalla Russia, in aumento dal 27% di dieci anni fa".
"Le vicende di questi giorni - ha aggiunto - dimostrano
l'imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre
fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni. In
Italia, abbiamo ridotto la produzione di gas da 17 miliardi di
metri cubi all'anno nel 2000 a circa 3 miliardi di metri cubi
nel 2020 - a fronte di un consumo nazionale che è rimasto
costante tra i 70 e i 90 miliardi circa di metri cubi. Dobbiamo
procedere spediti sul fronte della diversificazione, per
superare quanto prima la nostra vulnerabilità e evitare il
rischio di crisi future". (ANSA).
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