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Aziende biomasse, cambiare Piano energia per valorizzarle

"Pniec le trascura, servono per raggiungere target rinnovabili"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 12 APR - Le principali aziende italiane del settore delle biomasse, in una lettera al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, chiedono che venga rivisto il PNIEC (il piano energetico nazionale, n.d.r.) dove prevede una riduzione di queste fonti rinnovabili. L'appello al ministro Cingolani è firmato da Assitol (l'Associazione italiana dell'Industria Olearia), EBS (l'Associazione dei Produttori di Energia da Biomasse Solide), Elettricità Futura (principale Associazione del mondo elettrico italiano), ANPEB (l'Associazione Nazionale di categoria fra i Produttori di Energia Elettrica da Bioliquidi), DiTNE (Distretto Tecnologico Nazionale sull'Energia).

Gli impianti di produzione di energia da biomasse garantiscono ad oggi la generazione di circa 20 TWh di energia elettrica, attraverso quasi 3.000 impianti, per una potenza totale installata pari a circa 4.200 MW.

Le aziende scrivono che il Piano pubblicato nel Dicembre 2019 prevede per il settore elettrico "una crescita contenuta della potenza aggiuntiva geotermica e idroelettrica e una leggera flessione delle bioenergie, al netto dei bioliquidi per i quali è invece attesa una graduale fuoriuscita fino a fine incentivo".

Gli imprenditori delle biomasse ritengono invece che "vada riconosciuto un adeguato contributo da parte delle biomasse solide, liquide e gassose al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi energetici che l'Europa e l'Italia si sono poste".

Le aziende chiedono di scongiurare "il rischio di una progressiva dismissione di centrali ancora in condizioni efficienti di esercizio, capaci di fornire energia rinnovabile, pregiata, programmabile e in grado di contribuire in modo significativo al raggiungimento, entro il 2030, dei target di produzione di energia da FER (Fonti di energia rinnovabili, n.d.r.), obiettivo ad oggi fortemente a rischio". (ANSA).

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