(ANSA) - TORINO, 06 MAR - Acqua calda tutto l'anno, da
utilizzare come fonte di energia geotermica. E' la ricchezza
che si trova scavando gallerie nel cuore delle Alpi come il maxi
tunnel per la nuova ferrovia Torino-Lione, oltre 57 km tra
Italia e Francia. Lo spiega Vittorio Verda, professore del
dipartimento Energia del Politecnico di Torino, membro del team
di ricerca che ha studiato, in collaborazione con Telt (Tunnel
Euroalpine Turin Lyon), la risorsa geotermica.
"Le potenzialità sono molto interessanti, - dice Verda -
soprattutto quando si tratta di gallerie alpine di lunghezza
significativa. Quando al di sopra si trova un massiccio montuoso
la temperatura della roccia nella quale la galleria è scavata
risulta praticamente costante durante l'anno e facilmente
superiore ai 20 gradi Questo rende particolarmente conveniente
l'uso della risorsa per impieghi termici quali ad esempio il
riscaldamento di abitazioni, la fornitura di calore a processi
produttivi nel settore industriale o agricolo, l'alimentazione
di stazioni termali". Inoltre se all'interno della galleria è
presente acqua di drenaggio "la si può utilizzare direttamente -
spiega Verda - così facendo si facilita lo sfruttamento della
risorsa e lo si rende più efficiente".
Lo studio degli esperti del Politecnico ha avuto due fasi:
nella prima sono state messe a confronto le acque superficiali e
quelle in galleria, nella seconda sono state approfindite le
opzioni per la valorizzazione energetica in base alle portate
attese,".
L'accordo di partnership tra Telt e Politecnico di Torino,
siglato nel 2017, ha suggellato una collaborazione attiva da
molti anni. "La tematica della geotermia - spiega ancora Verda -
presenta aspetti multidisciplinari, che semplificando possono
essere ricondotti a quanto accade nel sottosuolo e quanto accade
al di sopra. Per questa ragione, la ricerca ha visto il
coinvolgimento di due dipartimenti del Politecnico: Ingegneria
dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture ed
Energia".
La ricerca di Telt e Politecnico ha fatto tesoro di
esperienze simili in altri contesti europei: ad esempio "sul
portale svizzero del tunnel di base del San Gottardo - dice
ancora il professor Verda - è stato effettuato un collegamento
del sistema di captazione delle acque con l'impianto di
riscaldamento della palazzina uffici e manutenzione della
società che esercisce il traforo. In Italia è molto interessante
il progetto proposto per il traforo del Frejus. Una prima fase
del progetto ha previsto il collegamento della palazzina uffici
del traforo. A valle della sperimentazione dell'impianto pilota
si prevede di poter utilizzare la risorsa per il riscaldamento
della città di Bardonecchia".
Oltre agli aspetti energetici e ambientali, sono stati
approfonditi anche quelli economici, "attraverso una
comparazione dei costi - fa notare Verda - che devono essere
complessivamente sostenuti per la realizzazione e il
funzionamento dell'impianto con quelli che sarebbero necessari
nel caso delle soluzioni di comune impiego. Lo studio ha
evidenziato come la distanza tra il sito di utilizzo e il
portale della galleria sia un elemento fondamentale per la
fattibilità economica dell'opera". (ANSA).
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