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L'89% degli italiani è preoccupato dei cambiamenti climatici

'Italiani e il solare', 17/o rapporto. Per il 79% si fa poco

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - L'89% degli italiani è preoccupato dai cambiamenti climatici, il 79% è convinto che si sta facendo poco per contenere l'aumento delle temperature entro i 2 gradi e solo il 2% crede nell'azione del Governo. Inoltre per il 34% degli italiani a mettere in campo azioni sono associazioni e società civile, seguono scienziati (25%), Università e scuole (8%). Per fermare il cambiamento climatico, la convinzione è che si stia facendo di più nel settore del riuso e riciclo dei materiali (27%) e nella produzione di energia da fonti rinnovabili (24%).

Questi alcuni dei dati contenuti nel XVII Rapporto 'Gli italiani, il solare e la green economy', realizzato dall' Osservatorio sul solare della Fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi, e presentato al convegno 'La transizione energetica e la riconversione ecologica per un Green New Deal', organizzato a Roma all'Auditorium del Maxxi - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo con la main partnership di Enel.

In questa edizione, il Rapporto include il focus 'Cambiamenti climatici e Green New Deal'. Il 72% del campione dichiara di conoscerne il significato e l'85% di coloro che ne hanno sentito parlare ritiene utile la transizione verso il Green New Deal.

"L'opinione pubblica - ha detto il presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio - è dalla nostra parte e le oltre 100.000 firme raccolte a sostegno della petizione #EmergenzaClimaticaItalia, lanciata su Change.org, ne sono la dimostrazione" in cui si chiede al Parlamento e al Governo italiano "un serio impegno per riconoscere l'emergenza climatica, premessa indispensabile affinché il Green New Deal sia collegato a una vera transizione energetica".

Positiva la transizione energetica in atto secondo l' amministratore Unico di Enel Italia, Carlo Tamburi. "Enel è impegnata nel rendere sostenibile ogni aspetto del proprio business sia a livello globale che in Italia, un Paese strategico per la nostra crescita, con investimenti nello sviluppo delle rinnovabili, nella digitalizzazione delle reti e nell'elettrificazione dei consumi. È la sfida che stiamo portando avanti insieme a tutti i nostri stakeholder per raggiungere l'obiettivo di una piena decarbonizzazione entro il 2050".

"Occorre consolidare la tendenza positiva verso le rinnovabili attraverso riforme legislative e normative, un saggio uso della leva fiscale, che possa incentivare l'avvio di un nuovo corso dell'economia verso la sostenibilità, e attraverso investimenti", ha detto il sottosegretario all'Ambiente Roberto Morassut, sottolineando che "in relazione ad una politica fiscale e di incentivi per la sostenibilità, oggi l'attenzione si concentra sulla plastica, ma in un futuro non troppo lontano, lungo il percorso di costruzione di un Green New Deal duraturo, che sposti risorse verso politiche di sostenibilità - ha detto Morassut - andrà affrontato il tema della carbon tax, che prima o poi si porrà in modo ineludibile".


In particolare, i dati del Rapporto, presentati da Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi, attestano ancora una volta il grande favore degli italiani verso le energie rinnovabili: ben il 90% degli intervistati ritiene che il Paese, pensando al futuro, dovrebbe puntare sul solare (+1% rispetto alla precedente rilevazione), il 66% su quella eolica e si attestano solo intorno al 4% i sostenitori del nucleare e al 5% quelli dei combustibili fossili. Il 72% degli italiani è certo che il mercato dell'energia del futuro andrà verso le rinnovabili. Si conferma inoltre all'89% il campione che non ha dubbi sul fatto che il solare, rispetto a quella tradizionale, rappresenti l'energia più compatibile con l'ambiente e, a confronto con la precedente rilevazione, sale di due punti percentuali, toccando quota 95%, la certezza che sia anche l'energia più sicura. Dal Rapporto emerge che ben il 93% (+2%) ritiene che l'utilizzo del solare andrebbe sostenuto più di prima, ripristinando anche gli incentivi che già erano in vigore. La maggioranza degli intervistati si dimostra infine pronta ad installare pannelli fotovoltaici se si facilitasse l'autoconsumo e si eliminassero burocrazia e ostacoli. Il 44%, tuttavia, lo ritiene ancora tecnicamente complesso. Sono stati inoltre presentati i dati relativi alla mobilità sostenibile. A parità di costi, il 61% sarebbe inoltre disposto ad acquistare un'auto elettrica al posto di una tradizionale (+14% rispetto alla precedente rilevazione), potendo contare su una rete di ricarica sufficientemente diffusa. A tal proposito, per l'81% del campione, lo Stato dovrebbe incentivare la presenza di colonnine elettriche sulle autostrade e per l'84% nelle aree urbane.

"Stiamo vivendo un'emergenza climatica che non possiamo più disconoscere, occorre prendere delle decisioni coraggiose. Compito della politica è quello di far compiere al Paese il passo decisivo verso le rinnovabili, accompagnando gli stakeholder verso la transizione energetica. Perché lo scenario che si presenta davanti a noi è catastrofico", ha detto la capogruppo al Misto in Commissione 'Territorio, ambiente, beni ambientali' al Senato, Paola Nugnes.

Intervenuti anche Livio De Santoli (Prorettore per le Politiche Energetiche, Sapienza Università di Roma) che ha annunciato per il 4 dicembre la presentazione del corso interfacoltà sulla sostenibilità; Carlo D'Orta (in rappresentanza della Link Campus University e di Opera2030) che presentato il piano per il via a una Green University; Giancarlo Morandi (Presidente Cobat); Rosario Trefiletti (presidente Centro Consumatori Italia - Indagini3); Valerio Rossi Albertini (primo ricercatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche); Angelo Consoli (presidente Cetri-Tires Circolo Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale); Filippo Ghirelli (Executive Chairman, Genera Group).

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