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Ateneo di Torino, lo stop ai test sui macachi è un attacco alla libertà di ricerca

"Tutte le prove chieste dal Consiglio di Stato già date prima"

Redazione ANSA TORINO

TORINO - "Le prove richieste con urgenza dal Consiglio di Stato sono già state presentate a tutti gli organi competenti durante l'iter per il conseguimento delle autorizzazioni necessarie a selezione e finanziamento del progetto". Lo afferma l'Università di Torino in merito all'ordinanza che sospende il progetto Light-Up che coinvolge macachi nella sperimentazione sui deficit visivi umani. L'ateneo esprime "preoccupazione per la crescente messa in discussione del principio costituzionale della libertà di ricerca".

Il progetto di ricerca Light-Up, sospeso in via cautelare dall'ordinanza del 23 gennaio del Consiglio di Stato, "è un importante progetto internazionale - sottolineano il rettore, la prorettrice, i vicerettori alla ricerca e la comunità scientifica dell'Università di Torino - che contribuisce all'eccellenza della nostra Università. Fino a oggi i ricercatori hanno sempre operato nel totale rispetto del quadro normativo ed etico nazionale e internazionale". "La documentazione richiesta dal Consiglio di Stato - spiegano - risulta in possesso degli enti preposti. Non possono essere quindi ravvisate violazioni. Il disegno sperimentale approvato è totalmente aderente alla normativa e alle richieste del Consiglio di Stato, e come tale 'riduce entro rigorosi parametri fisiologici le eventuali sofferenze'.

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