ROMA - Il cambiamento climatico sta indebolendo e affamando sempre di più gli orsi polari: a causa del restringimento dei ghiacci marini l'animale simbolo dell'Artico non riesce a procurasi abbastanza prede per soddisfare il proprio fabbisogno energetico che è maggiore del previsto. Il nuovo campanello d'allarme arriva da uno studio di ricercatori americani, pubblicato sulla rivista Science, che svela dettagli sul metabolismo di questi mammiferi a rischio.
Guidato da Anthony Pagano, ricercatore del Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) e dottorando all'Università della California, Santa Cruz, il team ha monitorato 9 femmine di orso polare nel mare di Beaufort per un periodo di 8-11 giorni grazie a degli speciali collari elettronici dotati di videocamera e sensori per l'attività metabolica. In pratica gli orsi hanno "indossato" l'equivalente di un Fitbit, il braccialetto fitness che registra i dati della propria attività fisica. Gli animali sono stati monitorati in primavera, periodo dell'anno in cui dovrebbero metter su peso in modo da avere abbastanza energia per sopravvivere all'inverno e soprattutto per poter allevare e nutrire i cuccioli. Dall'analisi dei dati è emerso che il metabolismo degli orsi è più veloce di quanto finora ipotizzato.
I ricercatori hanno anche rilevato che cinque esemplari su nove hanno perso massa corporea in appena dieci giorni.
Gli orsi polari cacciano dal ghiaccio, catturando per lo più cuccioli di foca che emergono in superficie per prendere aria, e con la riduzione del ghiaccio marino sono costretti a percorrere distanze più lunghe per trovare cibo, consumando ancora più energie. Gli effetti drammatici di questi cambiamenti sono già sotto i nostri occhi: il mese scorso sono diventate virali le strazianti immagini girate in Canada di un orso polare scheletrico che si accascia in preda ai morsi della fame.