(ANSA) - NAPOLI, 10 GEN - I pazienti in sovrappeso o obesi
hanno un rischio maggiore di ammalarsi di cancro del colonretto,
ma anche una prognosi peggiore quando la malattia diventa
metastatica. Dalla collaborazione di Guglielmo Nasti,
Mariachiara Santorsola e Alessandro Ottaiano dell'Istituto
Nazionale Tumori di Napoli, IRCCS "G. Pascale", di Michele
Caraglia dell'Università degli Studi della Campania "L.
Vanvitelli", e di Giovanni Savarese e Antonio Fico del centro
AMES, emergono dati "estremamente interessanti" in questa
direzione.
La ragione di questo comportamento della neoplasia in questa
tipologia di pazienti è complessa, ma potrebbe consistere anche
nella maggior frequenza di mutazioni del gene p53. Si tratta di
una proteina cruciale nel controllare molteplici fenomeni
biologici quali la proliferazione cellulare a la riparazione del
Dna in seguito ai più svariati insulti. L'alterazione di questa
proteina aumenta notevolmente la tendenza delle cellule ad
accumulare mutazioni predisponendole alla trasformazione
neoplastica e a una maggiore capacità di evadere i trattamenti
anti-tumorali. I risultati dello studio sono in pubblicazione
sulla rivista scientifica internazionale "Frontiers in
Medicine".
Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, la regione
Campania ha la più alta percentuale di adulti in sovrappeso in
Italia, ed è seconda dopo la Calabria per quanto riguarda la
prevalenza di obesità. Alessandro Ottaiano, oncologo
dell'Istituto Pascale di Napoli, afferma: "La lotta contro il
sovrappeso e l'obesità è una forma di prevenzione primaria in
molti tipi di tumore. Quasi la metà dei tumori del colonretto
potrebbero essere evitati con un corretto stile di vita,
intendendo con questo due elementi fondamentali:
un'alimentazione sana e l'esercizio fisico. Entrambi impattano
positivamente sul peso corporeo determinando cambiamenti
biochimici, immunologici e ormonali, nonché psicologici,
estremamente positivi per il nostro corpo".
Il professor Massimo Di Maio del Dipartimento di Oncologia
dell'Università degli Studi di Torino, sottolinea: "Ho letto con
piacere i risultati di questo studio e mi complimento con il
dottor Ottaiano e con gli altri autori. La prevenzione è
fondamentale in oncologia, e i risultati dei colleghi di Napoli
rappresentano un'ulteriore dimostrazione che sono necessarie
politiche di educazione sanitaria intensive ma anche innovative
e incentivanti, come è stato fatto in altri paesi Europei,
soprattutto tra i giovani, per aumentare la consapevolezza
dell'importanza di un'alimentazione sana e stimolare l'accesso e
la fruizione di sport e altre attività fisiche. Tutto questo può
avere ripercussioni molto positive non solo sulla salute delle
persone, ma anche economiche, per il potenziale risparmio delle
risorse utilizzate per curare i danni cardio-vascolari e
oncologici del sovrappeso e dell'obesità". (ANSA).
Con obesità rischio cancro colonretto, ricerca Istituto Pascale
In Campania il più alto tasso di adulti in sovrappeso
