(ANSA) - NAPOLI, 04 NOV - Quattro anni e una rara forma di
tumore maligno alla parotide. La piccola, proveniente dal
Bangladesh, è stata operata ieri a Napoli, nell'ospedale
pediatrico Santobono Pausilipon, grazie a una collaborazione con
l'Istituto nazionale Pascale.
"Un intervento che non è stato possibile eseguire altrove -
spiega Anna Maria Minicucci, a capo dell'Azienda ospedaliera di
rilievo nazionale Santobono - per la sua complessità".
L'intervento è stato effettuato dall'equipe chirurgica di
Otorinolaringoiatria, diretta da Nicola Mansi e la
collaborazione del Franco Ionna direttore della chirurgia
testa-collo del Pascale.
"Abbiamo effettuato una parotidectomia totale salvando il nervo
facciale in tutta la sua integrità e asportato i linfonodi del
collo, salvando tutte le strutture nobili che vi sono collocate
- fanno sapere Mansi e Ionna - rimuovendo completamente la
malattia e cambiando la prognosi della bambina, salvaguardando
la funzionalità e l'estetica".
L'intervento è frutto di una collaborazione tra le due strutture
che dura da alcuni anni e che consente operazioni di media e
grande complessità. Con l'intervento, la piccola paziente, come
ha sottolineato Mansi, "ha finalmente trovato una risposta
valida dopo aver peregrinato per alcuni mesi in attesa delle
autorizzazioni e di incontrare le professionalità giuste che non
la rifiutassero".
"Non siamo fermi neanche in questo particolare momento -
aggiunge - e oltre a fare la nostra parte per i ricoveri dei
pazienti Covid, anche quelli più gravi che necessitano di
assistenza subintensiva e intensiva, continuiamo a garantire
tutte le altre attività mediche e chirurgiche
ultraspecialistiche non differibili".
Nei mesi di marzo e aprile, ha ricordato Minicucci, "abbiamo
avuto un calo delle attività del 40%, ma siamo comunque riusciti
a garantire tutte le cure per i nostri pazienti". Un esempio è
l'incremento dei trapianti di midollo. "Siamo già a 16
interventi di questo tipo effettuati - afferma - Siamo anche al
lavoro per essere primo centro del Sud Italia per la 'Car t',
una terapia innovativa nell'ambito di alcuni tumori del sangue".
Sono passaggi che, come evidenzia, "ci fanno avere le carte in
regola, assieme alla professionalità e alta specializzazione dei
nostri medici, per andare avanti con le procedure di
riconoscimento del Santobono come Irccs, Istituto di ricovero e
cura a carattere scientifico". (ANSA).