(ANSA) - CASERTA, 13 MAG - Con un export che inizia a
riprendersi e aziende che sono sempre state operative anche
durante la fase più buia del lockdown, il comparto produttivo
della mozzarella di bufala campana dop tira una boccata di
ossigeno ma non può dirsi ancora fuori dall'emergenza, perché
"senza un grande piano per il rilancio del turismo, anche questa
filiera che ha retto sostanzialmente in un periodo così
negativo, non tornerà ai livelli pre-crisi". Lo dice a chiare
lettere Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela
della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che ammette come "il
trend di crescita che era costante negli anni scorsi, purtroppo
si è fermato, come è avvenuto in tutti gli altri settori
produttivi. La nostra fortuna è stata però di aver potuto sempre
lavorare, garantendo la trasformazione del latte di bufala".
Si sono ridotti i consumi, anche se non ci sono ancora dati
ufficiali, ma di meno rispetto ad altri prodotti; è inoltre
intervenuta la Regione con fondi destinati alla filiera per 10
milioni di euro, mentre il "Ministero - dice Raimondo - ci ha
promesso tramite l'Unione Europea altri due milioni di euro per
il mancato fatturato, anche se è poco rispetto q quanto perso".
Nonostante i sostegni economici, difficilmente il settore
tornerà ai numeri di prima dell'emergenza Coronavirus in pochi
mesi, si parla almeno di un anno, ma solo se vi sarà il rilancio
del canale Horeca, quello di hotel, ristoranti e catering, uno
sbocco fondamentale per la mozzarella di bufala dop, totalmente
fermo da oltre due mesi e con prospettive molto fosche. "Senza
il canale Horeca - dice Raimondo - anche la bufala dop farà
molta fatica. Serve un grande piano del turismo, con bonus e
incentivi che convincano le persone a visitare le nostre terre e
le aziende a recuperare parte del fatturato perso. Come
Campania, possiamo offrire ai turisti un panorama ampio e
completo dall'entroterra alla fascia costiera. Speriamo di far
registrare entro un anno le stesse presenze di visitatori del
2019". (ANSA).