(ANSA) - NAPOLI, 17 OTT - Sarà in scena venerdì prossimo 19
ottobre alle 21, al Nest (Napoli Est Teatro) di via Bernardino
Martirano, 17 a Napoli - nell'ambito della seconda edizione del
'Moviemmece Cinefestival della biodiversità del cibo e delle
culture' - lo spettacolo teatrale 'Mi chiamo Omar', scritto e
diretto da Luisa Guarro da un'intervista al protagonista, Omar
Suleiman, raccolta dall'autrice stessa. "Una memoria delicata -
spiega Luisa Guarro - infonde ammirazione e insieme un senso di
inadeguatezza, è più forte di qualsiasi denuncia politica o
filosofica. Parla di una casa, in un remoto villaggio della
Palestina, terra di battaglie, soprusi e violenze, di cui quasi
nel racconto non c'è traccia, se non come melanconico sottofondo
nella consapevolezza di chi ascolta. Così viene mostrata una
vita quotidiana, lontana, altra, lenta , primordiale, da
osservare e ascoltare, per uscire dalla convinzione che il
proprio sia l'unico mondo possibile, l'unico plausibile".
Omar Suleiman, cuoco e attore, promotore attivo di una
resistenza culturale, esule palestinese, italiano di adozione,
rivela la Guarro, "interpreta se stesso e racconta la sua
storia, il suo viaggio e la sua passione, mentre cucina per il
suo pubblico prelibatezze arabe e un profumo di spezie pungola
le facoltà più evocative della mente". Insomma, "da una lunga e
accorata intervista è nato uno spettacolo che, sin dalla sua
struttura scenica, vuole riportare la potenza magica della
narrazione orale: un telo gigante, grande come uno schermo del
cinema, rappresenta la mente di chi ascolta e su di esso
prendono forma le immagini evocate dal racconto. Gli spettatori
assistono, così, al tramutarsi delle parole in suggestioni, che,
nell'impossibilità di eguagliare il reale accaduto, diventano
disegni animati (video-proiettati), ombre e immagini rarefatte
di attori, i quali, dietro quel telo, interpretano i parenti di
Omar e il suo passato. Stupisce, poi, scoprire che le immagini
fantasticate e messe in scena trovano riscontro, se non nella
realtà puntuale di quei ricordi, nella realtà emotiva di chi li
custodisce e se ne commuove. La comunicazione è avvenuta! E lo
spettatore, che ne è protagonista, assiste al suo dispiegarsi
come processo". In scena Omar Suleiman, Antonella Mahieux,
Giulia Musciacco, Sara Schiavo, Roberto Pappalardo, Dalal
Suleiman. Disegno luci di Paco Summonte, illustrazioni
di Irene Servillo e Antonio Ruberto progetto video di Luisa
Guarro e Alessandro Papa, ricerca musicale di Luisa Guarro.