"A Napoli sono 157mila le famiglie
che ogni giorno mettono un piatto a tavola grazie al reddito o
alla pensione di cittadinanza, per un totale di 459mila
cittadini coinvolti. Un numero che, stando all'Osservatorio
dell'Inps, sale a 252mila famiglie, con ben 668mila cittadini
beneficiari, se lo estendiamo all'intera Campania. Cifra che è
pari al totale dei nuclei beneficiari di tutte le regioni del
Nord. Chiederne l'abolizione, come oggi sta facendo il
capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, equivale a ridurre
letteralmente alla fame centinaia di migliaia di persone nel
nostro capoluogo, nella nostra regione e nel resto del Sud. Una
bomba sociale che, senza questa misura, sarebbe già esplosa
nella prima fase della pandemia, quando neppure lavoretti
saltuari sarebbero stati possibili. E che potrebbe deflagrare in
tutta la sua drammaticità oggi, in piena recessione post Covid,
se la si sospendesse da un momento all'altro, come
irresponsabilmente invocano in blocco esponenti locali e
nazionali del centrodestra. O come chiede un personaggio come
Matteo Renzi, che ha annunciato addirittura richiesta di
referendum per l'abolizione del reddito di cittadinanza,
dimenticando i valori fondanti di tutela sociale di quella
cultura di sinistra dalla quale sostiene di provenire". Lo
scrive la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania
e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino.
"Mi aspetto - scrive ancora Ciarambino - che il candidato
sindaco del centrodestra Maresca prenda immediatamente le
distanze dalla posizione del suo alleato Fratelli d'Italia, che
chiede di abolire una misura che dà letteralmente da mangiare a
tantissimi suoi concittadini. Con che faccia chi è nato in
questa città e ne conosce le gravi problematiche di carattere
sociale, economico e occupazionale, si presenterà agli elettori,
mentre nel contempo continua a perorare le istanze dei nemici
del Sud che vorrebbero ridurre questo popolo, il suo popolo,
alla fame e alla disperazione?".
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