Sta diventando un caso politico
l'inchiesta della Procura di Salerno sui fenomeni di
immigrazione clandestina che ha portato ai domiciliari 36
persone tra le quali spicca il commercialista Nicola Salvati,
tesoriere del Pd della Campania, che è stato sospeso dalla
carica dal commissario regionale del partito Antonio Misiani.
"L'inchiesta della Dda di Salerno, che ha portato a 36
indagati e svelato oltre 2mila richieste false di permessi di
soggiorno, conferma ancora una volta quanto denunciato dal
Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata
terreno fertile per criminali senza scrupoli", ha affermato la
premier Giorgia Meloni sui social. "Un sistema - rimarca - che
speculava sull'immigrazione, sfruttando cittadini stranieri
disposti a pagare pur di ottenere un permesso di soggiorno e
alimentando un giro d'affari illecito da milioni di euro".
Il leader della Lega nonchè vicepremier Matteo Salvini, posta
invece la notizia dell'arresto del testoriere del Pd e scrive:
"Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e
generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe
gravissimo". "Predicano bene e razzolano male. Lo scandalo che
ha travolto il Pd in Campania, con la sospensione del tesoriere
del partito, grazie alla denuncia fatta da Giorgia Meloni alla
procura antimafia ha scoperchiato il vaso di Pandora",
sottolinea Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli
d'Italia alla Camera mentre il vicecapogruppo di Fratelli
d'Italia alla Camera dei deputati, Elisabetta Gardini sottolinea
come "è opportuno riavvolgere il nastro che ci porta a
sorridere delle accuse del presidente della Campania De Luca,
arrivato a sbeffeggiare il presidente Meloni per le sue denunce
contro gli ingressi illegali di immigrati".
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