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Ucciso dall'ammoniaca: Borrelli, condanne esemplari per artefici

Ucciso dall'ammoniaca: Borrelli, condanne esemplari per artefici

Ieri la fiaccolata a Secondigliano per Patrizio Spasiano

NAPOLI, 01 febbraio 2025, 16:03

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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A Secondigliano si è svolta la manifestazione per ricordare Patrizio Spasiano, morto a 19 anni per un incidente sul lavoro causato da una fuga di ammoniaca all'interno dell'azienda Frigocaserta di Gricignano D'Aversa (Caserta) dove lavorava come operaio. Il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, accorso sul luogo della tragedia e da subito accanto alla famiglia e agli amici di Patrizio, ha partecipato al corteo per chiedere che si faccia velocemente giustizia per il 19enne.
    "Non dimentico Patrizio e tutte le vittime sul lavoro - la sua testimonianza - anzi le vittime dello sfruttamento del lavoro. In questo caso specifico il 19enne è stato vittima della vergogna di aver messo un ragazzo poco più che maggiorenne a lavorare vicino a un silos da cui usciva amuchina. La morte di Patrizio non è stata una fatalità, non è stato un incidente sul lavoro, ma la conseguenza della decisione presa da sfruttatori senza cuore che hanno mandato un praticante, un tirocinante allo sbaraglio senza esperienza, in prima linea accanto a un silos pieno di liquidi pericolosi. Era prevedibile un incidente e quando si è verificato l'hanno lasciato solo. Questo non è da considerare un incidente ma un assassinio. Quella fabbrica dal mio punto di vista deve restare chiusa. Non si può camminare sui cadaveri delle vittime innocenti. Vogliamo una condanna esemplare per chi ha ucciso Patrizio".
    "Le fabbriche dove non si rispetta la sicurezza dei lavoratori - prosegue Borrelli - devono restare chiuse perché sono luoghi dove si massacra la gioventù. In nome di quei giovani che vogliono lavorare in sicurezza, in nome di Patrizio simbolo della Napoli migliore a cui la famiglia ha trasmesso sani valori, chiediamo giustizia e condanne esemplari per tutti i responsabili di una morte ingiusta. Non resti impunito chi non lo ha soccorso, chi lo ha lasciato solo, chi non ha controllato, chi non lo ha istruito prima di affidargli un compito per il quale era necessaria esperienza. Patrizio era un giovane che voleva imparare, un giovane figlio della terra migliore, onesto, lavoratore, amorevole con la famiglia e apprezzato da tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Chiediamo che si faccia velocemente giustizia - conclude Borrelli - perché non si può morire di lavoro o lavorare per morire".
   

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