La Cassazione riconosce la
legittimità del quesito referendario sull'abrogazione totale
della legge per l'autonomia differenziata e ora la parola
definitiva torna alla Corte Costituzionale, ma
"indipendentemente dagli esiti dell'iter relativo al
referendum", la Fondazione Mezzogiorno evidenza la "necessità di
tenere fermo quanto stabilito dalla Consulta lo scorso 14
novembre e già affermato con gli studi prodotti dalla stessa
Fondazione: così com'è la legge sull'Autonomia Differenziata è
inapplicabile".
La legge, si legge in una nota, è considerata inapplicabile
"per diverse ragioni fondamentali indicate dalla sentenza e già
presenti negli studi prodotti dalla Fondazione con esperti
giuristi ed economisti". Ma nell'attuale quadro "non solo
normativo, ma economico, politico e sociale", la Fondazione
Mezzogiorno ritiene "urgente ed essenziale una profonda
revisione del Titolo V della Costituzione, che ponga rimedio ai
guasti introdotti con la legge 3/2001, con l'obiettivo di
razionalizzare il riparto delle competenze tra Stato e Regioni,
rivedere il quadro della finanza locale e introdurre meccanismi
più chiari per il processo legislativo di differenziazione". E'
poi necessario "reintrodurre un'attenzione specifica al
Mezzogiorno, come destinatario di interventi speciali, per
correggere le disparità territoriali esistenti".
"È urgente ed essenziale una profonda revisione della riforma
del titolo V del 2001, che ha prodotto disastri. Comunità
Montane, Comuni, Regioni e Stato - afferma Antonio D'Amato,
presidente della Fondazione Mezzogiorno - non possono essere
messi tutti sullo stesso piano. Questo ha moltiplicato i poteri
di veto, ha aumentato in maniera esponenziale la conflittualità
anche sul piano della giustizia amministrativa, ha generato un
effetto paralizzante sull'efficienza della burocrazia e della
capacità dello Stato di affrontare i veri grandi problemi dei
nostri territori e della nostra economia. Inoltre, le
motivazioni di quel tempo sono radicalmente opposte a quelle
attuali in cui c'è sempre più necessità di attuare politiche
comuni non sono a livello nazionale, ma europeo e mondiale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA