(di Pasquale Lapadula)
Detenuti producono
ostie e particole destinate alla vendita per il culto in un
moderno laboratorio realizzato all'interno di un carcere. Accade
nel Salernitano, nella Casa Circondariale di Vallo della
Lucania. Si tratta di un progetto realizzato in sinergia tra le
diocesi di Vallo della Lucania, di Teggiano-Policastro, la
direzione della casa circondariale "Alfredo Paragano" di Vallo e
la cooperativa sociale "Al Tuo Fianco" che di fatto gestisce il
laboratorio.
I detenuti che lavorano nel laboratorio sono stati assunti con
un regolare contratto dopo un percorso di formazione-lavoro
finalizzato anche ad un inserimento nel mondo lavorativo dopo
l'espiazione della pena. Il laboratorio, intitolato "Pane
Quotidiano - Carlo Acutis", protettore di internet, da
quest'oggi è ufficialmente operativo ed è stato presentato nel
corso di una cerimonia nell'auditorium della Diocesi di Vallo
della Lucania alla presenza di numerose autorità civili e
religiose fra cui il vescovo di Vallo della Lucania, Vincenzo
Calvosa, il vescovo di Teggiano-Policastro, Antonio De Luca, e
il Provveditore regionale della Campania per l'Amministrazione
Penitenziaria, Lucia Castellano.
"Questa iniziativa - ha spiegato il vescovo De Luca - rientra
nelle opportunità di inserimento nel mondo del lavoro dei
detenuti perché una società misura il proprio progresso nei
termini nei quali è capace di essere punto di riferimento". Le
ostie prodotte dai detenuti, tramite la cooperativa "Al Tuo
Fianco", saranno commercializzate a beneficio sia delle
parrocchie presenti sul territorio campano sia delle attività
commerciali di articoli religiosi. Il ricavato della vendita
sarà utilizzato, invece, per sostenere i costi di gestione del
laboratorio. Si prevede nei prossimi mesi di aumentare la
produzione delle ostie e delle particole impiegando altri
detenuti anche in considerazione delle potenzialità tecniche che
il laboratorio offre allestito al suo interno con attrezzature
di ultima generazione. Sarà dunque un'occasione di lavoro per
gli stessi reclusi.
"Questa attività, insieme ad altre messe in campo nelle
carceri campane, apre le porte alla speranza, inserendo i
detenuti in un contesto lavorativo e formativo grazie alla casa
circondariale che si apre alla società" ha detto il provveditore
regionale della Campania dell'amministrazione penitenziaria,
Lucia Castellano a cui fa eco anche il direttore della casa
circondariale di Vallo della Lucania, Caterina Sergio, la quale
ha posto in rilievo che: " il laboratorio vallese rappresenta
una importante opportunità di formazione e reinserimento nella
società".
Da quanto è trapelato, i detenuti coinvolti nel progetto
sono molto entusiasti. Dopo un periodo di affiancamento hanno
concluso la fase di formazione tecnica, anche finalizzata
all'utilizzo dei macchinari, ed ora sono in grado di lavorare in
piena autonomia ed hanno libertà di organizzare il lavoro
quotidiano all'interno del laboratorio. "La realtà dei detenuti
è nel cuore della Chiesa perché tutti trovino l'occasione di
rinnovamento, riscattandosi e acquisendo fiducia nella società",
ha sottolineato il vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania,
monsignor Vincenzo Calvosa.
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