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In carcere si producono ostie, detenuti al lavoro

In carcere si producono ostie, detenuti al lavoro

Nell'istituto di Vallo della Lucania. Coinvolte le Diocesi

VALLO DELLA LUCANIA, 30 novembre 2024, 14:25

Redazione ANSA

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(di Pasquale Lapadula) Detenuti producono ostie e particole destinate alla vendita per il culto in un moderno laboratorio realizzato all'interno di un carcere. Accade nel Salernitano, nella Casa Circondariale di Vallo della Lucania. Si tratta di un progetto realizzato in sinergia tra le diocesi di Vallo della Lucania, di Teggiano-Policastro, la direzione della casa circondariale "Alfredo Paragano" di Vallo e la cooperativa sociale "Al Tuo Fianco" che di fatto gestisce il laboratorio.
    I detenuti che lavorano nel laboratorio sono stati assunti con un regolare contratto dopo un percorso di formazione-lavoro finalizzato anche ad un inserimento nel mondo lavorativo dopo l'espiazione della pena. Il laboratorio, intitolato "Pane Quotidiano - Carlo Acutis", protettore di internet, da quest'oggi è ufficialmente operativo ed è stato presentato nel corso di una cerimonia nell'auditorium della Diocesi di Vallo della Lucania alla presenza di numerose autorità civili e religiose fra cui il vescovo di Vallo della Lucania, Vincenzo Calvosa, il vescovo di Teggiano-Policastro, Antonio De Luca, e il Provveditore regionale della Campania per l'Amministrazione Penitenziaria, Lucia Castellano. "Questa iniziativa - ha spiegato il vescovo De Luca - rientra nelle opportunità di inserimento nel mondo del lavoro dei detenuti perché una società misura il proprio progresso nei termini nei quali è capace di essere punto di riferimento". Le ostie prodotte dai detenuti, tramite la cooperativa "Al Tuo Fianco", saranno commercializzate a beneficio sia delle parrocchie presenti sul territorio campano sia delle attività commerciali di articoli religiosi. Il ricavato della vendita sarà utilizzato, invece, per sostenere i costi di gestione del laboratorio. Si prevede nei prossimi mesi di aumentare la produzione delle ostie e delle particole impiegando altri detenuti anche in considerazione delle potenzialità tecniche che il laboratorio offre allestito al suo interno con attrezzature di ultima generazione. Sarà dunque un'occasione di lavoro per gli stessi reclusi.
    "Questa attività, insieme ad altre messe in campo nelle carceri campane, apre le porte alla speranza, inserendo i detenuti in un contesto lavorativo e formativo grazie alla casa circondariale che si apre alla società" ha detto il provveditore regionale della Campania dell'amministrazione penitenziaria, Lucia Castellano a cui fa eco anche il direttore della casa circondariale di Vallo della Lucania, Caterina Sergio, la quale ha posto in rilievo che: " il laboratorio vallese rappresenta una importante opportunità di formazione e reinserimento nella società". Da quanto è trapelato, i detenuti coinvolti nel progetto sono molto entusiasti. Dopo un periodo di affiancamento hanno concluso la fase di formazione tecnica, anche finalizzata all'utilizzo dei macchinari, ed ora sono in grado di lavorare in piena autonomia ed hanno libertà di organizzare il lavoro quotidiano all'interno del laboratorio. "La realtà dei detenuti è nel cuore della Chiesa perché tutti trovino l'occasione di rinnovamento, riscattandosi e acquisendo fiducia nella società", ha sottolineato il vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, monsignor Vincenzo Calvosa.
   

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