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Apre Fabbrica Italiana Innovazione, 'casa' delle startup

Apre Fabbrica Italiana Innovazione, 'casa' delle startup

Nuovo Polo a est per sostenere giovani idee d'impresa

NAPOLI, 11 novembre 2024, 18:23

Redazione ANSA

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"Inauguriamo la Fabbrica Italiana dell'Innovazione, realizzazione di un sogno di 12 imprenditori napoletani che vogliono restituite ciò che hanno avuto da questa città in una logica di sviluppo su due settori che sono strategici per noi, la blue green economy e le industrie creative e culturali". Così Fabrizio Monticelli, presidente della Fabbrica Italiana dell'Innovazione, spiega l'inaugurazione del nuovo polo tecnologico a Napoli, in via Ponte dei Granili, dove una volta c'era l'archivio storico dei documenti di Enel, poi spostato alla Mostra d'Oltremare. Da oggi questa è la nuova 'casa' per le start up e i giovani con idee sullo sviluppo della Green e Blue Economy e delle Industrie Culturali e Creative, un punto di riferimento per l'intero sistema dell'innovazione, a livello regionale, nazionale e internazionale.
    "Partendo dalla valorizzazione del nostro patrimonio - ha spiegato Monticelli - possiamo creare un futuro e uno sviluppo importante per le nuove generazioni. Fabbrica Italiana dell'Innovazione è un incubatore di start-up e di spin-off, concentra l'analisi dei fabbisogni che vengono da questi settori per farle diventare iniziative di sviluppo, al passo con le nuove tecnologie sempre più pervasive in ogni parte della nostra società e garantendo ai ragazzi la possibilità di rimanere a Napoli".
    Nel giorno dell'inaugurazione ufficiale ci sono cinque startup e 20 postazioni di co-working di neonate start up in ciclo di incubazione. "Stiamo creando - dice il presidente - le condizioni affinché i giovani rimangano a Napoli, possano lavorare sulle tecnologie emergenti e a contatto con le grandi aziende, senza doversi spostare. Questo è il nuovo paradigma e sta funzionando bene: le grandi aziende stanno facendo una profonda operazione in Italia sugli asset strategici, specialmente quelli digitali. Ma la risorsa primaria di cui hanno bisogno sono le risorse umane, avere giovani laureati che possono essere elemento propulsivo per le idee".
    A curare il lancio della Fabbrica è stato Vincenzo Lipardi, direttore generale del Polo, che fornisce le cifre: "Questo incubatore internazionale è di 2500 metri quadri e in questo momento noi ne abbiamo aperti circa 1200, la metà, che ospitano cinque startup già attive. Non abbiamo interesse a riempirlo subito perché l'obiettivo è anzitutto un lavoro di qualità. Le prime cinque sono molto legate ai settori della Blue Economy, e le nuove 20 legate alle industrie culturali e creative, frutto di un programma condotto insieme al Comune di Napoli, la 'Casa delle Tecnologie Emergenti', progetto su cui lavoriamo e che si realizzerà poi nell'Albergo dei Poveri".
    Ma il vero obiettivo, chiarisce Lipardi, "è riportare San Giovanni a Teduccio a essere un luogo industriale, provando a costruire questa 'scatola' in cui lavorare tutti assieme. Il prossimo obiettivo ora è per l'autunno 2025: inaugurare il San Giovanni Innovation District Festival, un vero e proprio festival sulle nuove realtà produttive, unendo economia e terzo settore".
    La "Fabbrica Italiana dell'Innovazione" è finanziata dalla Bcc Campania guidata da Amedeo Manzo: "Siamo l'unica banca col brand Napoli che raccoglie e investe - ha detto - su questo territorio. Non raccogliamo soltanto depositi, anche grida d'allarme che chiedono sostegno: perciò investiamo su attività di carattere, di energia, di idee oltre che di finanziamenti.
    Oggi stiliamo il primo bilancio perché non basta dichiarare le cose, bisogna farle".
   

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