Malgrado illegali i B&B venivano
promossi via web, sui principali portali web di prenotazione,
come Booking, Airbnb e Trivago, con tanto di recensioni: è
quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Napoli che ha
individuato 32 B&B abusivi, anche in ville di lusso, tra Napoli
(Quartieri Spagnoli, Avvocata e Fuorigrotta), le isole di Capri
e Ischia e anche a Torre del Greco, Torre Annunziata,
Castellammare di Stabia e Massa Lubrense. I finanzieri hanno
presentato complessivamente 27 denunce e comminato numerose
sanzioni amministrative.
A Napoli, per fronteggiare il boom di turisti, c'è stato un
significativo aumento delle attività economiche volte ad
assicurare una sempre maggiore capacità ricettiva: è il caso
delle attività di "affittacamere, case per vacanze, bed and
breakfast e residence" che, nei primi 7 mesi dell'anno, hanno
registrato un incremento del 24,60% rispetto allo stesso periodo
del 2023. Nuove possibilità di guadagno, in sostanza, che
attraggono anche chi, in spregio alle regole, offre analoghi
servizi sottraendosi però ai prescritti adempimenti di legge e
al pagamento delle imposte.
Per eludere i controlli, gran parte delle strutture abusive,
ciascuna con capacità ricettiva media di 4-6 ospiti, era
all'interno di condomini. I prezzi praticati sono risultati in
linea con la media di mercato ed è stata riscontrata, quale
principale modalità di pagamento, il denaro contante all'atto
dell'arrivo presso la struttura (pochi sono stati i casi di
pagamento con mezzi tracciabili - bancomat, carte di credito,
PostePay, ecc.).
A Massa Lubrense le strutture ricettive individuate erano in
quattro ville di lusso (tre delle quali dichiarate come prime
abitazioni) in località Termini, poco distante dal mare, con
capienza dalle sei alle otto persone ciascuna, per pernottare
nelle quali il corrispettivo richiesto andava dai 2 ai 3 mila
euro a settimana.
A Forio d'Ischia c'era chi gestiva quattro miniappartamenti
all'interno di un unico immobile, ognuno con ingresso
indipendente, fornendo molteplici servizi accessori con
caratteristiche tipiche della forma imprenditoriale (servizi di
ristorazione, pulizia giornaliera, posto auto, ecc.) ed era
completamente sconosciuto al fisco.
I finanzieri hanno contestato sanzioni amministrative fino a
10mila euro e sono stati avviati controlli di natura fiscale per
la quantificazione delle imposte evase.
A Bacoli le fiamme gialle hanno contestato l'omessa
dichiarazione dei redditi provenienti dai canoni di locazione di
"case vacanza" per 29.400 euro.
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