Nell'ambito di un'operazione mirata
alla repressione dello smaltimento illecito di rifiuti, il
reparto ambientale della Polizia locale di Napoli, in
collaborazione con gli ispettori ambientali della società Asia,
ha concluso un'importante attività investigativa durata otto
mesi, che ha portato all'individuazione e alla denuncia di
quattro persone responsabili di un vasto traffico di abiti e
calzature usate, con base nel quartiere Barra-San
Giovanni-Ponticelli.
Le indagini, condotte attraverso l'analisi delle immagini di
videosorveglianza e azioni di monitoraggio sul territorio, hanno
permesso di localizzare un deposito illecito in via Luigi
Tammaro, a Ponticelli, dove un 33enne e un 27enne, entrambi di
Napoli, insieme a un giovane di Ercolano di 28 anni e a un
sessantenne residente a Portici e già noto alle forze
dell'ordine (per porto abusivo d'armi e traffico di
stupefacenti), erano intenti a gestire illegalmente circa 50
tonnellate di indumenti e calzature usate.
All'interno del deposito di circa 300 metri quadri, privo di
dispositivi antincendio e con un'unica via di aerazione, gli
agenti hanno rinvenuto centinaia di sacchi contenenti rifiuti
non igienizzati e potenzialmente pericolosi per la salute
pubblica e l'ambiente. Il materiale veniva selezionato e
successivamente smaltito in modo illecito, senza alcuna
autorizzazione. Durante l'operazione, è stato sequestrato un
veicolo immatricolato all'estero, utilizzato per il trasporto
dei rifiuti, oltre a numerosi materiali utilizzati per
l'imballaggio.
I quattro responsabili sono stati denunciati all'autorità
giudiziaria per la gestione non autorizzata di rifiuti e la
creazione di una discarica abusiva. Inoltre, uno dei soggetti
coinvolti risulta essere percettore del reddito d'inclusione,
circostanza per la quale verranno effettuati ulteriori
accertamenti.
L'operazione ha portato alla luce un ingente danno ambientale
ed economico, con ripercussioni dirette sul bilancio comunale e
sulle imposte sui rifiuti pagate dai cittadini. Asia fornirà una
relazione dettagliata all'autorità giudiziaria per la
quantificazione del danno erariale.
Proseguono le indagini per identificare ulteriori
responsabili e per risalire alla filiera del traffico illecito,
che sembra avere ramificazioni anche oltre confine.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA