"Ho visto mio marito morire
davanti agli occhi e il suo assassino andare via con le mani
sporche del suo sangue". Piange più volte, dal banco dei
testimoni nell'aula della Corte d'Assise del tribunale di Santa
Maria Capua Vetere (Caserta), Federica Sautto, rimasta vedova
con tre figli, mentre racconta l'omicidio, cui ha assistito in
diretta, del marito Luigi Izzo, il 39enne barbiere ucciso nella
notte tra il 5 ed il 6 novembre 2022 a Castel Volturno nel
vialetto di casa.
Imputati nel processo per omicidio volontario aggravato dalla
premeditazione, dai futili motivi, dalla minorata difesa e
crudeltà, sono Alessandro e Roberto Moniello, padre e figlio di
49 e 30 anni, con il primo accusato di aver materialmente
accoltellato Izzo, e il secondo di averlo aggredito e spintonato
mentre il padre lo colpiva. Una ricostruzione accusatoria
confermata dai video proiettati nelle scorse udienze e poi dalla
moglie di Izzo, che era con la madre in un'auto che seguiva
quella del marito, e che ha visto Izzo mentre veniva
accoltellato dopo essere sceso dalla sua vettura per aprire il
cancello di casa.
Alla base del delitto una lite avvenuta fuori ad una bar
della Domiziana tra il fratello di Izzo, Orlando, e Roberto
Moniello, cui il barbiere aveva fatto da paciere; durante la
lite a Moniello erano stati rotti gli occhiali, e Izzo si era
offerto di ripagarli. "Ho visto mio marito - ha raccontato la
Sautto - che cercava di difendersi alzando le braccia, per poi
accasciarsi. Alessandro Moniello era alla sua sinistra, Roberto
alla sua destra che incitava il padre dicendo 'vai vai'. Le
ultime parole che ho sentito pronunciare a Luigi sono state
'Cosa volete da me?'; ha cercato di dirigersi verso casa ma è
crollato a terra, mentre Alessandro Moniello con un coltello in
mano e le mani piene di sangue se ne andava con il figlio".
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