(ANSA) - CASERTA, 17 FEB - "I lavoratori della Jabil non si
piegheranno a nessun tipo di 'ricatto' che potrebbe essere
presentato come soluzione ai licenziamenti". Così i delegati
sindacali dello stabilimento di Marcianise (Caserta) della
multinazionale Jabil, che in una nota mettono nero su bianco
quella che sarà la loro posizione al tavolo convocato al
Ministero del Made in Italy per il 23 febbraio, a pochi giorni
dalla scadenza di fine mese della cassa integrazione - non più
prorogabile - e dal probabile avvio dei licenziamenti per 190
dipendenti, su 430 in totale, da parte della direzione
aziendale. I lavoratori, tramite i delegati sindacali interni
della Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) e le segreterie
delle sigle dei metalmeccanici e confederali, avevano chiesto al
ministero ad inizio febbraio, dopo aver ottenuto la proroga di
una mese della cassa integrazione, di convocare prima possibile
il tavolo, per avere più tempo per trovare alternative ai
licenziamenti. Ma la loro richiesta, portava avanti anche
attraverso la prefettura di Caserta, è caduta nel vuoto. E oggi
al sito della Jabil di Marcianise monta la delusione. "E'
impensabile che le Istituzioni, su 28 giorni disponibili - si
legge nella nota della Rsu - abbiano riservato ad una vertenza
importante come quella della Jabil gli ultimi tre giorni del
mese per iniziare una discussione e trovare soluzioni". "Le
Segreterie provinciali, unitamente alla RSU - prosegue la nota
-ricordano che la proroga dell'ulteriore mese di cigs doveva
darci il giusto tempo per evitare quello che tra pochi giorni
potrebbe sfociare in un dramma sociale. E' stato chiesto al vice
prefetto di Caserta di farsi carico di riportare al governo che
esistono e devono essere messi in campo strumenti alternativi
che non solo allontanino lo spettro dei licenziamenti, ma che ci
diano la possibilità di avere tempo a sufficienza per
confrontarci sul futuro del sito di Marcianise. E' stato,
inoltre, ricordato che il ruolo del sindacato non è sicuramente
quello di 'notificare degli atti istituzionali'". (ANSA).