(ANSA) - NAPOLI, 09 FEB - Esce dal coma ma qualche ora dopo
ci torna, e poi ci muore, a causa di un boccone andatole di
traverso: vogliono che sia fatta piena luce sull'accaduto i
figli di una paziente 78enne, deceduta il 25 gennaio scorso in
una struttura ospedaliera di Napoli.
La donna è stata ricoverata a causa di una insufficienza
respiratoria legata al covid-19 il 4 dicembre scorso. Lo stesso
giorno i sanitari decidono di trasferirla in una sub-intensiva
dove ci rimane fino al 31 dicembre. Ma le sue condizioni di
salute si aggravano e si rende necessario il ricovero nella
terapia intensiva dove ci rimane fino alle 16,20 del 5 gennaio,
quando si risveglia e viene trasferita nuovamente nella sub
intensiva.
La buona notizia viene comunicata alla famiglia, con una
telefonata, ma qualche ora dopo la figlia della 78enne durante
un'altra conversazione con un medico viene a sapere che la madre
si stava sottoponendo a una tac in quanto le era andato di
traverso il boccone di un pasto. A rendere più ingarbugliata la
vicenda è il fatto alla signora, appena svegliatasi dal coma,
invece di essere alimentata con liquidi, come prevede il
protocollo, le viene somministrato un pasto inadeguato.
Ancora più tragica l'informazione che la figlia apprende
mezzora dopo quando un altro medico le dice che la madre a causa
di quel boccone ingerito "si era soffocata", andando in apnea
respiratoria e poi in arresto cardiaco, quest'ultimo causa di
gravi danni celebrali irreversibili.
La donna morirà diversi giorni dopo, in terapia intensiva,
senza mai risvegliarsi e i figli, convinti che qualcosa non sia
andato per il verso giusto hanno presentato una denuncia, lo
stesso giorno in cui la madre è deceduta, contestando l'omicidio
colposo e le lesioni personali colpose.
Nell'ambito dell'indagine la salma è stata sequestrata e
sottoposta all'autopsia alla quale ha anche assistito un
consulente nominato dal legale della famiglia, l'avvocato
Maurizio Zuccaro, il quale si sta occuopando della vicenda
insieme con un team composto anche dagli avvocati Barbara
Esposito e Elio d'Alessio e dall'avvocato civilista Giovanna
Ziello. (ANSA).