(ANSA) - NAPOLI, 01 FEB - Dure condanne anche al termine del
processo di in appello per il gruppo
camorristico detto "Abbasc Miano" che si era candidato a
prendere il posto dei Lo Russo i cosiddetti "capitoni". La
quarta sezione penale della Corte di Appello di Napoli
(presidente Aldo Polizzi) ha inflitto (tra conferme e
rideterminazioni) circa oltre 263 anni di carcere agli imputati,
tra i quali figurano elementi di vertice e gregari del clan.
Riduzione di pena, in particolare, di tre anni, da 20 a 17 anni,
per Matteo Balzano, elemento di vertice del gruppo dei
Balzano-D'Errico-Scarpellini, difeso dall'avvocato Raffaele
Chiummariello (che rappresentava nel giudizio anche Giuseppe
Falcone: 8 anni, 10 mesi e 20 giorni, Mario e Salvatore De
Marinis: rispettivamente 8 anni e 4 mesi e 6 anni e 4 mesi, e
Cira Ciotola (un anno).
Le variazioni di pena hanno riguardato 26 dei 35 imputati.
Conferma (due anni e mezzo) per Vincenza Carrese, moglie di
Pasquale Sibillo, baby boss della 'paranza dei bambini' insieme
con il fratello Emanuele, ucciso a vent'anni, in un agguato,
scattato nel luglio del 2015.
Le condanne in primo grado risalgono al marzo 2021 mentre il
blitz che ha sgominato il gruppo malavitoso di Miano risale al
febbraio 2020. (ANSA).
Anche in appello 'stangata' per clan di Miano, inflitti 263 anni
Conferme ma anche rideterminazioni per eredi del clan Lo Russo
