(ANSA) - NAPOLI, 31 GEN - "Tullio e Giuseppe sicuramente
erano due persone che avevano voglia di vivere e il diritto di
continuare a farlo. La loro scomparsa, oltre a creare un enorme
dolore all'interno delle famiglie e della comunità popolosa
nella quale vivevano, crea anche un vulnus all'interno della
comunità e la presenza del Comune di Portici lo testimonia. Ma,
più in generale, crea un vulnus in tutta una comunità che non ha
potuto fregiarsi del loro apporto alla vita perché la morte è
arrivata troppo presto". Così il sostituto procuratore Luciano
D'Angelo nell'incipit della seconda parte della requisitoria
davanti ai giudici della prima Corte di Assise di Napoli.
Il processo vede imputato l'autotrasportatore Vincenzo
Palumbo accusato del duplice omicidio volontario di Giuseppe
Fusella e Tullio Pagliaro, entrambi di Portici, uccisi a colpi
di pistola la notte tra il 28 e il 29 ottobre 2021 davanti
all'abitazione di Palumbo a Ercolano dicendo che li aveva
scambiati per due ladri.
In aula il pm, affiancato dalla collega Varone, ha smentito
le dichiarazioni rese da Palumbo (difeso dall'avv. Giovanni
Abet), bocciando le ipotesi dell'aggressione, della legittima
difesa o dell'eccesso della legittima difesa. Quella notte di
ottobre Palumbo aprì il fuoco contro i due amici che, a bordo
della Fiat Panda, si stavano allontanando da via Marsiglia.
"Credo che tanti si siano chiesti cosa facessero Pagliaro e
Fusella lì sopra" ha detto il pm in un passaggio "Tutti, tranne
la pubblica accusa: perché non interessa. Unica cosa che
interessa in questa aula di giustizia è cosa non stessero
facendo: non stavano ponendo in essere nessuna aggressione né al
patrimonio, né al domicilio, né all'integrità delle persone
perché loro non sono mai scesi dalla macchina".
Vincenzo Palumbo ha assistito attentamente alla requisitoria
del pm durata quarantacinque minuti e agli interventi delle
parti civili ovvero Comune di Portici e Fondazione Polis. La
procura ha chiesto per Palumbo la pena dell'ergastolo con
isolamento diurno. La prossima udienza del processo il 9
febbraio: parleranno i legali delle famiglie dei due giovani
uccisi. Il 16 marzo la parola passerà alla difesa dell'imputato.
Poi la sentenza. (ANSA).
Giovani uccisi: pm, scomparsa crea vulnus in intera comunità
L'accusa chiede ergastolo con isolamento diurno
