(ANSA) - NAPOLI, 26 GEN - Sono riconducibili al
danneggiamento di una moto i due tentati omicidi scattati a
Napoli, il 28 novembre 2019, a distanza di poco tempo l'uno
dall'altro, che hanno visto protagonisti quattro giovani - tra i
22 e i 25 anni - appartenenti a gruppo malavitosi rivali.
Tre degli autori del "botta e risposta" a colpi d'arma da fuoco
sono detenuti in Italia mentre il quarto è recluso all'estero: a
tutti e quattro i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli
hanno notificato nuove accuse e nuovi arresti.
Si tratta di giovani che hanno tentato di uccidersi in due
diversi raid: il primo aveva come obiettivo Nicola Minieri, 22
anni, ferito a colpi d'arma da fuoco, secondo i militari e la
procura antimafia, per avere danneggiato una moto. A passare
all'azione sarebbero statui Ciro Marrazzo, 23 anni, proprietario
del motociclo e mandante dell'agguato, e il complice Mario
Giarnieri, 25 anni, ritenuto l'esecutore materiale del tentato
omicidio.
Del secondo agguato, una vera e propria vendetta, ai danni di
Antonio Giarnieri, fratello di Mario e soprattutto estraneo a
contesti criminali sono invece accusati i fratelli Nicola e Ciro
Minieri, 22 e 23 anni, il primo nella veste di mandante e il
secondo in quella di esecutore materiale.
La Procura di Napoli contesta, a vario titolo, i reati di
tentato omicidio in concorso, detenzione e porto abusivo di
arma, nonché lesioni personali, aggravati dal metodo mafioso.
(ANSA).
Due tentati omicidi dopo il danneggiamento della moto, 4 arresti
A Napoli "botta e risposta" tra giovani legati a clan rivali
