(ANSA) - NAPOLI, 16 GEN - Il mondo privato di Axel Munthe al
MANN: il celebre medico-scrittore e naturalista appassionato di
archeologia, tra le maggiori personalità svedesi dell'800 e
'900, è raccontato con testimonianze inedite nella mostra
"Honesta Voluptas - Il Giardino di Axel Munthe, riportato alla
luce da Jordi Mestre", dal 19 gennaio al 19 marzo nelle sale
della Farnesina del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
L'esposizione, curata dalla nipote Katriona Munthe e da Michele
Iodice, ripercorre la biografia di Munthe (1857-1949) che elesse
Capri come sua residenza costruendo Villa San Michele, ancora
oggi uno dei luoghi più visitati dell'isola azzurra. Ed è stata
proprio la nipote Katriona a voler aprire i suoi archivi di
famiglia selezionando 140 fotografie degli inizi del XX secolo,
restaurate dal maestro catalano Jordi Mestre, uno dei massimi
esperti del settore. Nell'allestimento anche piante da giardino
e due sagome di Munthe e Amedeo Maiuri, il grande archeologo che
lo introdusse al fascino delle città sepolte vesuviane e al
quale commissionò lo scavo di Villa Damecuta a Capri.
"Con piacere ospitiamo le memorie del celebre medico svedese che
tanto amò l'archeologia, la città di Napoli e cultura
mediterranea. Già da qualche anno con il sito di Villa San
Michele ad Anacapri, ricco di antiche vestigia e importanti
rimandi alle collezioni del MANN, è attiva una convenzione per
la realizzazione di attività culturali e di promozione"
sottolinea il Direttore del Museo, Paolo Giulierini. In
allestimento, accanto anche ad oggetti personali, vi sono
immagini della futura Regina Victoria von Baden di cui Munthe,
autore del best seller mondiale "La storia di San Michele"
(1929), fu medico personale e compagno di viaggio. Entrambi
appassionati delle collezioni di antichità egizie, al punto che
Axel fu inviato dalla famiglia reale svedese, in incognito, ad
assistere all'apertura della tomba di Tutankhamon. (ANSA).
In mostra al MANN il mondo di Axel Munthe, svedese di Capri
Honesta Voluptas, 140 foto da archivi tra natura e archeologia
