(ANSA) - CASERTA, 09 GEN - Saltata la cessione al gruppo
Cimolai, in grave crisi finanziaria, anche nel 2023 restano
fosche le prospettive per il Policlinico di Caserta, tra i più
importanti cantieri pubblici del Mezzogiorno d'Italia, avviato
20 anni fa e diventata tra le maggiori opere incompiute.
Appena una trentina i lavoratori in servizio, tra operai e
addetti amministrativi, mentre ne servirebbero almeno 200; ecco
quindi che la data di fine 2022 per ultimare il blocco della
didattica, come era prevedibile, non è stata rispettata, e oggi
l'unica certezza è che il cantiere casertano, di proprietà
dell'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e
con quote minori della Regione, sarà ancora gestito fino ad
ottobre 2023 dai Commissari straordinari di nomina governativa
(li sceglie il Ministero dello Sviluppo Economico), che dovranno
trovare un compratore disposto a investire in un'opera ritenuta
economicamente poco conveniente, che nel 2003 prevedeva costi
per oltre 130 milioni di euro, poi lievitati, soprattutto
ultimamente con la guerra e la difficoltà di approvvigionamento
dei materiali. Il cantiere del Policlinico è gestito dai
commissari dal 2018, dopo che lo Stato ha salvato dal fallimento
l'azienda edile che lo stava realizzando, la società Condotte,
mettendola poi in amministrazione straordinaria. Fino ad allora
i lavori del Policlinico erano comunque andati avanti a
singhiozzo, subendo lunghe interruzioni per i problemi
economico-finanziari della prima azienda che si era aggiudicata
l'appalto per la costruzione del Policlinico, la Immobilgi
Federici, fallita.
Per Irene Velotti, segretaria del sindacato dei lavoratori
edile Fillea-Cgil di Caserta, "la Regione batta un colpo, perché
in questa vicenda manca la volontà politica di andare avanti.
Gli oltre due anni di pandemia non hanno insegnato nulla
evidentemente. La Regione dovrebbe impegnarsi a trovare aziende
interessate a rilevare il cantiere del Policlinico dai
commissari, ma tutto ciò non sta accadendo". (ANSA).
Policlinico Caserta, opera al palo. "Regione batta un colpo"
Cantiere difficile da vendere, il timore dei sindacati
