Inasprimento delle pene - da 6 a 9
anni di reclusione - per Concetto Bocchetti, 47 anni e per la ex
compagna Alessandra Terracciano, di 37 anni, condannati in
primio grado lo scorso febbraio per le sofferenze inflitte al
loro figlio Vincenzo, il bimbo venuto alla luce in un'abitazione
di Portici, in provincia di Napoli il 16 marzo dello 2021 e
trovato in fin di vita 4 giorni dopo la nascita, con evidenti
segni di ustione su tutto il corpo.
La Corte di Appello di Napoli (seconda sezione penale,
presidente Carmela Iorio) ha riformato parzialmente la condanna
in primo grado e accolto l'appello della Procura di Napoli,
rappresentata dai sostituti procuratori De Cristofaro e De
Renzis e dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone,
coordinatore della IV sezione "Fasce deboli".
La sentenza è stata emessa lo scorso 11 novembre e oggi il padre
e la madre del bimbo sono stati trasferiti, rispettivamente, nel
carcere napoletano di Poggioreale e nel carcere femminile di
Pozzuoli (Napoli).
La vicenda del neonato di Portici destò enorme allarme
nell'opinione pubblica: il giudice ha ritenuto sussistenti le
lesioni dolose gravissime e i maltrattamenti.
A causa delle ferite riportate il neonato fu vittima di una
patologia che ha messo a repentaglio la sua vita. Le ustioni
determinarono diverse tipologie di danni, anche permanenti, tra
l'altro al sistema riproduttivo, oltre che lo sfregio permanente
del volto.
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