"C'è oggi una maggiore tutela anche
del cittadino e non solo del dipendente della pubblica
amministrazione: è il caso delle vittime della criminalità
organizzata e del terrorismo. Ciò grazie sia all'evolversi della
normativa sia a importanti orientamenti della giurisprudenza".
Così il maggior generale Luigi Lista, presidente dell'ANMeLePA
(Associazione Nazionale di Medicina Legale per la Pubblica
Amministrazione), commenta uno dei temi centrali al centro del
III Congresso nazionale dell'associazione, conclusosi oggi a
Capaccio-Paestum (Salerno), sul tema "La medicina legale per la
pubblica amministrazione tra emergenza sociali e tutele
speciali." con la partecipazione di esperti e rappresentanti
delle istituzioni.
"In sostanza - aggiunge Lista, presidente anche del Collegio
medico legale della Difesa - si registra, positivamente, una
estensione a tutte le categorie della tutela; si amplia il
concetto di vittime del dovere e ciò vuol dire una crescita
complessiva del concetto di 'cittadinanza'. In primo piano,
naturalmente, resta la pubblica amministrazione nella quale noi
siamo impegnati. Ritrovarsi operativamente in queste assise dopo
uno stop di 3 anni imposto dal Covid, induce la nostra
associazione ad una ampia riflessione". E proprio la pandemia e
gli effetti del long covid nella PA sono stati fra i temi
centrali analizzati insieme con i concetti di
idoneità/inidoneità, inabilità e 'vittimologia' del pubblico
impiego civile, militare, di polizia e del pubblico soccorso,
negli ambiti istituzionali della PA, della Difesa e del mondo
accademico. In questo ambito, è stato sottolineato, centrale è
il ruolo dell'ANMeLePa per il contributo formativo e culturale,
associazione nata nel 2015.
Alle assise hanno partecipato, fra gli altri, Pino Guadagno,
direttore sanitario del Distretto 33 della Asl Napoli 1, il
presidente del Comitato di Verifica, Luciano Calamaro, i
presidenti dell'Unms, Antonino Mondello, e dell'Associazione
Vittime del dovere Fervicredo, Mirko Schio.
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