Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Falso permesso di sbarco, in tre indagati ad Ischia

Falso permesso di sbarco, in tre indagati ad Ischia

Due coniugi e un avvocato

ROMA, 28 agosto 2022, 16:47

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Tre persone risultano indagate ad Ischia per un falso permesso di sbarco. La vicenda nasce a seguito di un accertamento ad un posto di controllo nel centro di Ischia nel quale gli agenti del commissariato della Polizia di Stato, coordinati dal vice questore Ciro Re, fermano una vettura con a bordo due persone.
    Si tratta di due napoletani, marito e moglie, alla guida di una Fiat Panda che non potrebbero sbarcare e circolare sull'isola ai sensi del decreto emesso ogni anno per limitare l'afflusso dei veicoli della Campania ad Ischia.
    Oltre ai documenti personali e della vettura l'uomo alla guida mostra ai poliziotti un permesso, emesso dal comune di Lacco Ameno, che attira l'attenzione degli agenti che da successivi controlli appurano che di fatto è falso.
    Convocato in commissariato il guidatore della Panda si giustifica affermando che il permesso gli è stato fornito da un amico ischitano, un avvocato, a titolo di cortesia come già avvenuto in passato.
    Anche l'avvocato viene in seguito ascoltato dai poliziotti: nega ogni addebito, ma per i tre scatta il deferimento all'autorità giudiziaria per concorso in ricettazione ed uso di atto falso.
    La Polizia isolana a questo punto non esclude che possano esserci in circolazione altri permessi contraffatti, che potrebbero essere anche stati ceduti in cambio di denaro. Per questo il vice questore Re ha avviato una verifica di tutti i permessi rilasciati questa estate dai sei comuni isolani.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza