Abbandonata da oltre dieci anni,
sarà abbattuta la villa con giardino di via Mascagni a
Casapesenna (Caserta) dove fu stanato - era il 7 dicembre 2011
- dopo oltre tre lustri di latitanza, in un bunker appositamente
creato, il boss dei Casalesi Michele Zagaria. Al posto della
villa appartenuta fino alla confisca da parte dello Stato agli
ultimi vivandieri del capoclan, ovvero i coniugi Inquieto, sarà
realizzato un parco pubblico. A darne notizia è l'edizione
odierna de "Il Mattino". Laddove c'era il bunker, ha garantito
il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa, sarà piantato un
ulivo, "simbolo di pace dove prima c'era la morte".
La decisione è stata presa al termine di una riunione cui
hanno partecipato oltre al primo cittadino, anche l'assessore
regionale ai Beni Confiscati Mario Morcone, il prefetto Giuseppe
Castaldo e il sostituto della Dda di Napoli Maurizio Giordano,
che si occupa proprio di indagini sul clan Zagaria.
La scelta di abbattere l'immobile chiude una situazione che
si trascina dal momento dell'arresto di Zagaria; l'anno dopo la
cattura, la Squadra Mobile di Caserta sequestrò la villa per
abusivismo edilizio, quindi è intervenuta negli anni successivi
la confisca.
Ma l'immobile non è mai stato riutilizzato a dispetto della
legge; sono state perse e mai più ritrovate le chiavi per
entrarvi, e soprattutto c'erano contrasti circa il destino del
bene tra i vari soggetti istituzionali competenti: il Comune
voleva riutilizzare il villino direttamente, l'Agenzia dei Beni
Confiscati voleva invece abbatterlo. Alla fine ha prevalso lo
spirito di collaborazione interistituzionale, e nel corso
dell'incontro si è deciso per l'abbattimento, che sarà
effettuato dai vigili del fuoco (a pagare sarà la Regione), e
per la realizzazione di un parco pubblico.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA